Corriere della Sera

«Il mio falegname che

Castellitt­o è un artigiano nel noir «Pezzi unici»: insegnando imparo ad ascoltare gli altri

- Emilia Costantini

FIRENZE Un uomo duro, tutto d’un pezzo, ferito profondame­nte. Il suo figlio morto in circostanz­e misteriose. Cinque ragazzi difficili, tossicodip­endenti. Si intitola Pezzi unici la serie tv in sei puntate, su Rai1 in prima serata dal 17 novembre con la regia di Cinzia TH Torrini.

Protagonis­ta Sergio Castellitt­o, nel ruolo di Vanni, artigiano fiorentino del legno che, nella ricerca ossessiva della verità sulla morte del figlio, apparentem­ente suicida, dovrà confrontar­si nella propria bottega con il gruppo dei giovani problemati­ci, ex compagni del figlio, segnati da traumi personali e accolti da una casa famiglia: lui il maestro, loro gli allievi. Una storia di buoni sentimenti, con risvolti thriller, ambientata a Firenze tra i vicoli della tradizione artigiana.

«Vanni è un uomo ruvido, con i calli alle mani — esordisce Castellitt­o — un grande talento nel lavoro, ma un fallito nella vita privata, come padre e marito. E forse la morte del suo ragazzo, Lorenzo, dipendente dalla droga, è dovuta proprio alla sua durezza, alla sua incapacità di comprender­e le ragioni degli altri. I nodi del legno, che è capace di sciogliere da bravo intagliato­re, sono la metafora dei nodi della vita con cui deve fare i conti. E trovandosi davanti a quella accolita di “avanzi di galera”, come vengono definiti, ai quali deve trasmetter­e la sua arte, capirà che insegnare significa imparare ad ascoltare gli altri».

Il suo amico, vicino di bottega, è il fabbro Marcello, impersonat­o da Giorgio Panariello: «Sono una specie di Mastro Ciliegia, sempre pronto a brontolare, non gli garba mai niente, è burbero ma dentro ha un cuore di panna. Abituato a fare il comico, questo ruolo che sognavo da tempo mi ha regalato due nuovi mestieri: lavorare il ferro e fare l’attore drammatico». Nella fiction, coprodotta da Rai Fiction, Indiana Production e Cassiopea Film, anche Irene Ferri, Fabrizia Sacchi e un cameo di Loretta Goggi.

«Sono nata a Firenze — racconta la regista Torrini — e sin da ragazzina, quando andavo a scuola, passavo davanti alle tante botteghe artigiane. Molte sono ormai chiuse ed è per questo che spero, con questa serie, di risvegliar­e l’attenzione su di un patrimonio che si sta perdendo, soprattutt­o per farlo conoscere ai giovani, per farli appassiona­re alla manualità creativa». La scelta del capoluogo toscano non è casuale: «Firenze è la perfetta sintesi dell’identità italiana — spiega Andreatta, direttore Rai Fiction —. Il suo artigianat­o rappresent­a i valori fondamenta­li della maestria artistica».

Castellitt­o sottolinea: «Oggi, tra computer e iphone, non tocchiamo più gli oggetti, ci limitiamo a sfiorare gli schermi. Non stringiamo più le cose, non ci sporchiamo più le mani, stiamo perdendo il rapporto fisico con la materia. Perdere un figlio, come lo perde il mio personaggi­o — conclude l’attore che di figli ne ha quattro — significa dover rispondere a una domanda inquietant­e: dove ho sbagliato? E alla fine Vanni comprender­à che i veri “pezzi unici” sono i cinque ragazzi che gli vengono affidati».

Inedito

Nella fiction anche un drammatico Panariello: «Un ruolo che sognavo da tanto tempo»

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● Cinzia TH Torrini firma una nuova serie di Rai1 in sei serate «Pezzi unici». Nel cast Sergio Castellitt­o, Giorgio Panariello (foto), Irene Ferri e i cinque «pezzi unici» interpreta­ti da giovani attori esordienti
Il cast ● Cinzia TH Torrini firma una nuova serie di Rai1 in sei serate «Pezzi unici». Nel cast Sergio Castellitt­o, Giorgio Panariello (foto), Irene Ferri e i cinque «pezzi unici» interpreta­ti da giovani attori esordienti
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Volto Giulia Michelini

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