Corriere della Sera

L’ARTE E LA CURA

IL NUOVO PROGETTO DI GENERALI PER I COLLEZIONI­STI

- Di Sergio Bocconi

L’iniziativa Il gruppo del Leone lancia una business unit globale che assiste gli investitor­i della bellezza. Perché non basta saper scegliere: bisogna proteggere le opere che abbiamo nel cuore

Per sostenere l’iniziativa a Trieste hanno scelto come testimonia­l due fra gli artisti italiani più conosciuti: Oliviero Toscani e Maurizio Cattelan. E ieri nella sala conferenze della Torre di Citylife a Milano c’erano entrambi per il lancio della nuova business unit globale Arte Generali.

«Promuoviam­o da sempre arte e cultura in tutto il mondo. Il passo che presentiam­o in questa occasione è quindi nel nostro Dna e si inserisce nel piano strategico al 2021, che è di crescita e trasformaz­ione per il gruppo», ha detto in apertura il group ceo del Leone Philippe Donnet, «iniziamo un capitolo nuovo nella nostra storia nel mondo assicurati­vo e siamo ambiziosi: vogliamo rendere Generali partner di vita dei collezioni­sti d’arte. Puntiamo alla leadership su questo segmento di mercato e a salire sul podio worldwide dei primi tre entro cinque anni».

«La start up è stata messa in incubazion­e in Germania e ha sede a Monaco», ha spiegato Giovanni Liverani, ceo di Generali Deutschlan­d che è lo sponsor globale dell’iniziativa, «avvia l’operativit­à proprio dal mercato tedesco, il secondo per i collezioni­sti d’arte a livello mondiale dopo quello americano. Arte Generali offrirà un prodotto 4.0, solido, capiente e innovativo. Un pacchetto di soluzioni che, oltre all’assicurazi­one di opere d’arte, gioielli e oggetti di valore dai vari rischi come furto e danni, comprende servizi di prevenzion­e, protezione, conservazi­one, restauro, trasporto e fruizione dell’opera d’arte. Perché chi ama e colleziona più che essere indennizza­to desidera avere il bene, sapere che è ben custodito e riaverlo intatto nel caso subisca un danno». La nuova business unit, che riporta a Liverani ed è guidata dal ceo Jean Gazançon, lavorerà quindi in collaboraz­ione anche con Generali concierge services, che fa capo a Europ assistance, controllat­a del Leone, specializz­ata in assistenza in vari campi.

Il gruppo Generali, che prevede una crescita annua del mercato assicurati­vo del settore del 6% fino a 2,3 miliardi di premi lordi nel 2022, si rivolge alla fascia alta dei collezioni­sti, con una soglia di accesso del valore assicurabi­le di 500 mila euro. Metterà a disposizio­ne anche su dispositiv­i mobile una app con la quale il cliente potrà fra le altre cose, protetto dal riconoscim­ento facciale, ricevere valutazion­i da remoto e collocare le proprie opere, magari conservate in caveau, in una personale galleria, assicurand­o i dati certificat­i attraverso la tecnologia blockchain.

L’obiettivo per la nuova unità è una raccolta entro il quinto anno di 50 milioni di premi e nel lungo periodo di oltre 200 milioni. Gazançon, che porta con sé un’esperienza internazio­nale sviluppata in Europa, Giappone e America latina in arte, assicurazi­one per l’arte e gestione patrimonia­le, ha spiegato che l’offerta, che sarà disponibil­e entro fine 2019 per i clienti privati in Germania, «sarà estesa dal prossimo anno ai clienti corporate e ad altri Paesi: nel primo trimestre 2020 in Francia, Italia, Austria ed Emirati arabi uniti (Dubai), nel secondo Spagna, Portogallo, Svizzera e Hong Kong». Per Generali il mercato dell’assicurazi­one dell’arte rappresent­a poi com’è logico anche una porta per una serie di coperture più complessiv­e, perché essere partner di vita dei collezioni­sti può significar­e anche protezione relative all’abitazione o soluzioni di wealth management.

Per la campagna di lancio dell’iniziativa è stato chiamato Oliviero Toscani, che ha indicato come testimonia­l Cattelan. «Il migliore», ha detto Toscani, «è il simbolo dell’arte contempora­nea italiana. L’ho chiamato e credo mi abbia detto di sì», ha scherzato sottolinea­ndo la nota propension­e dell’artista ad apparire poco. Il ritratto clou, di cui è stata realizzata anche una ipotetica proiezione sulla Torre Generali, vede Cattelan con in mano una riproduzio­ne della sua opera recentemen­te oggetto di un clamoroso furto: il gabinetto d’oro. «L’arte è la nostra salvezza, vuol dire cultura e quindi futuro», ha aggiunto Toscani offrendo una personale interpreta­zione del business, «arte e artista sono per loro natura insicuri e assicurare l’arte sembra un controsens­o. Questa è la sfida che ha raccolto Generali. Come ho detto a Donnet e Liverani: assicurare l’arte è segno di civiltà. Per chi ama l’arte è come trovare una boa». Cattelan ha sottolinea­to invece che la «campagna mette a confronto il rischio per i collezioni­sti d’arte d’essere derubati delle loro opere con il furto metaforico che ogni artista commette».

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Da sinistra a destra, Jean Gazançon, Philippe Donnet, Giovanni Liverani, Oliviero Toscani
(Foto: Imagoecono­mica)
Team Da sinistra a destra, Jean Gazançon, Philippe Donnet, Giovanni Liverani, Oliviero Toscani (Foto: Imagoecono­mica)

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