L’ARTE E LA CURA
IL NUOVO PROGETTO DI GENERALI PER I COLLEZIONISTI
L’iniziativa Il gruppo del Leone lancia una business unit globale che assiste gli investitori della bellezza. Perché non basta saper scegliere: bisogna proteggere le opere che abbiamo nel cuore
Per sostenere l’iniziativa a Trieste hanno scelto come testimonial due fra gli artisti italiani più conosciuti: Oliviero Toscani e Maurizio Cattelan. E ieri nella sala conferenze della Torre di Citylife a Milano c’erano entrambi per il lancio della nuova business unit globale Arte Generali.
«Promuoviamo da sempre arte e cultura in tutto il mondo. Il passo che presentiamo in questa occasione è quindi nel nostro Dna e si inserisce nel piano strategico al 2021, che è di crescita e trasformazione per il gruppo», ha detto in apertura il group ceo del Leone Philippe Donnet, «iniziamo un capitolo nuovo nella nostra storia nel mondo assicurativo e siamo ambiziosi: vogliamo rendere Generali partner di vita dei collezionisti d’arte. Puntiamo alla leadership su questo segmento di mercato e a salire sul podio worldwide dei primi tre entro cinque anni».
«La start up è stata messa in incubazione in Germania e ha sede a Monaco», ha spiegato Giovanni Liverani, ceo di Generali Deutschland che è lo sponsor globale dell’iniziativa, «avvia l’operatività proprio dal mercato tedesco, il secondo per i collezionisti d’arte a livello mondiale dopo quello americano. Arte Generali offrirà un prodotto 4.0, solido, capiente e innovativo. Un pacchetto di soluzioni che, oltre all’assicurazione di opere d’arte, gioielli e oggetti di valore dai vari rischi come furto e danni, comprende servizi di prevenzione, protezione, conservazione, restauro, trasporto e fruizione dell’opera d’arte. Perché chi ama e colleziona più che essere indennizzato desidera avere il bene, sapere che è ben custodito e riaverlo intatto nel caso subisca un danno». La nuova business unit, che riporta a Liverani ed è guidata dal ceo Jean Gazançon, lavorerà quindi in collaborazione anche con Generali concierge services, che fa capo a Europ assistance, controllata del Leone, specializzata in assistenza in vari campi.
Il gruppo Generali, che prevede una crescita annua del mercato assicurativo del settore del 6% fino a 2,3 miliardi di premi lordi nel 2022, si rivolge alla fascia alta dei collezionisti, con una soglia di accesso del valore assicurabile di 500 mila euro. Metterà a disposizione anche su dispositivi mobile una app con la quale il cliente potrà fra le altre cose, protetto dal riconoscimento facciale, ricevere valutazioni da remoto e collocare le proprie opere, magari conservate in caveau, in una personale galleria, assicurando i dati certificati attraverso la tecnologia blockchain.
L’obiettivo per la nuova unità è una raccolta entro il quinto anno di 50 milioni di premi e nel lungo periodo di oltre 200 milioni. Gazançon, che porta con sé un’esperienza internazionale sviluppata in Europa, Giappone e America latina in arte, assicurazione per l’arte e gestione patrimoniale, ha spiegato che l’offerta, che sarà disponibile entro fine 2019 per i clienti privati in Germania, «sarà estesa dal prossimo anno ai clienti corporate e ad altri Paesi: nel primo trimestre 2020 in Francia, Italia, Austria ed Emirati arabi uniti (Dubai), nel secondo Spagna, Portogallo, Svizzera e Hong Kong». Per Generali il mercato dell’assicurazione dell’arte rappresenta poi com’è logico anche una porta per una serie di coperture più complessive, perché essere partner di vita dei collezionisti può significare anche protezione relative all’abitazione o soluzioni di wealth management.
Per la campagna di lancio dell’iniziativa è stato chiamato Oliviero Toscani, che ha indicato come testimonial Cattelan. «Il migliore», ha detto Toscani, «è il simbolo dell’arte contemporanea italiana. L’ho chiamato e credo mi abbia detto di sì», ha scherzato sottolineando la nota propensione dell’artista ad apparire poco. Il ritratto clou, di cui è stata realizzata anche una ipotetica proiezione sulla Torre Generali, vede Cattelan con in mano una riproduzione della sua opera recentemente oggetto di un clamoroso furto: il gabinetto d’oro. «L’arte è la nostra salvezza, vuol dire cultura e quindi futuro», ha aggiunto Toscani offrendo una personale interpretazione del business, «arte e artista sono per loro natura insicuri e assicurare l’arte sembra un controsenso. Questa è la sfida che ha raccolto Generali. Come ho detto a Donnet e Liverani: assicurare l’arte è segno di civiltà. Per chi ama l’arte è come trovare una boa». Cattelan ha sottolineato invece che la «campagna mette a confronto il rischio per i collezionisti d’arte d’essere derubati delle loro opere con il furto metaforico che ogni artista commette».
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