Castrovilli ballerino mancato «Amo la danza»
LONDRA La prima cosa bella che dice a coach Santopadre, rientrando nello spogliatoio dopo la sconfitta (bis) con Federer, è una dichiarazione d’intenti: «Vincenzo, voglio migliorare. Voglio essere in grado di batterlo. Cominciamo la preparazione per il 2020».
Il corso d’apprendimento veloce, tappa delle Atp Finals di Londra, continua. Contro il maestro dei maestri Matteo Berrettini è più competitivo che sull’erba di Wimbledon lo scorso luglio, però non basta. Il primo set, complice l’opaca brillantezza della leggenda che pare improvvisamente invecchiata, contiene — da solo — molto di più (game, scambi, punti vincenti, emozioni) dell’intero match all’all England Club. Nessuna palla break fino al 6-5 Federer, con Matteo che esegue il piano tattico alla lettera: palleggi profondi, servizio al corpo del rivale, pochi angoli per impedirgli di aprirsi il campo. Il passante lungolinea di dritto del 4-4 è all’altezza del palcoscenico su cui si gioca, il Master, la sberla con cui annulla il set point al 12esimo game, dopo essere risalito da 0-30, è la conferma dei progressi benché il rovescio (15 sbagli, un solo winner) rimanga il punto debole («Nei momenti di tensione balla...») di un numero 8 del mondo in avanzamento veloce, ma lungi dalla perfezione. È nel tie-break, quando la pressione raddoppia, che si aprono le crepe. Roger si ricorda di essere Federer,
FIRENZE (a.b.) Poteva diventare un ballerino invece fa il calciatore. Gaetano Castrovilli classe ’97, alla prima maglia azzurra, ha la classe nei piedi e una passione nel cuore: la danza. «Insieme al calcio è il mio grande amore. Un passo è come un dribbling», dice il centrocampista della Fiorentina che in un anno si è preso tutto, dalla B alla serie A, sino all’azzurro e anche una fidanzata, Rachele, ex miss Italia. Ha cominciato con la danza classica, ora sogna di provare il latino-americano.