Mediobanca, sì di Del Vecchio: Nagel va nella direzione giusta
L’imprenditore e azionista: obiettivi sfidanti, soddisfatto dei risultati raggiunti
A sorpresa — l’ennesima, nella vicenda Mediobanca — Leonardo Del Vecchio, neo primo azionista con il 9,9%, dichiara di «apprezzare lo sforzo fatto dal management» con il piano industriale presentato martedì dal ceo dell’istituto Alberto Nagel. Il piano ha «obiettivi sfidanti che vanno nella direzione auspicata da Delfin», ha scritto ieri in una nota, dichiarandosi «soddisfatto dei risultati economici raggiunti». Una mossa non scontata, dato che le prime dichiarazioni pubbliche — «Mi aspetto un nuovo piano industriale che non basi i risultati solo su Generali e Compass, ma progetti un futuro da banca di investimenti» — erano andate in direzione contraria ed erano suonate come aggressive nei confronti della linea di Nagel.
Del Vecchio fa però un passo avanti, legando direttamente il suo ingresso in Mediobanca a Generali, di cui Piazzetta Cuccia ha il 12,9% e lo stesso Del Vecchio è socio al 5%. Le due realtà «rappresentano un pezzo strategico del nostro sistema economico e hanno bisogno di stabilità; per questo il mio obiettivo è contribuire a creare un azionariato stabile che aiuti le società a crescere e avere successo nel mondo». Secondo Del Vecchio «all’italia servono investitori e imprenditori in grado di sviluppare le sue imprese. Sono un imprenditore italiano e il mio percorso testimonia, da sessant’anni e con fatti concreti, il mio amore e l’attaccamento per questo Paese. È con tale spirito che, sostenuto dalla mia famiglia, ho deciso di realizzare questo investimento in un settore in cui l’italia deve giocare da protagonista». Il faro sembra essere un grande M&A europeo.
Secondo Nagel comunque Generali è già stabile e «presidiata da azionariato italiano che ha quasi il 30%». E la stessa Mediobanca, tra patto di consultazione (12,5%) e Bolloré (6,7%) ha uno zoccolo duro del 20%. Perché allora la mossa di Delfin? Secondo alcuni osservatori ci sarebbe in ballo la richiesta a Bce di crescere oltre il 10%: rivendicare una posizione non ostile al management potrebbe giocare a favore del via libera all’84enne imprenditore.
Potrebbero volerci mesi. Per il momento Del Vecchio potrà godere dei benefici da socio: il 20 novembre incasserà 41,2 milioni di dividendi, dopo soli due mesi di investimento. Da qui al 2023 il piano di Nagel prevede di alzare la remunerazione ai soci a 2,5 miliardi con una redditività dell’11%, crescendo sopratutto nel wealth management e nel credito al consumo e tenendo ferma la quota in Generali.