Corriere della Sera

Il piano del governo per Venezia Arrivano i primi venti milioni

Nella fase più immediata saranno erogati fino a 5 mila euro ai privati e 20 mila per le attività produttive

- Lorenzo Salvia © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Come per un terremoto. Ieri sera il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato d’emergenza per Venezia e per tutte le zone del Veneto colpite dal maltempo degli ultimi giorni. C’è un primo stanziamen­to di 20 milioni di euro che servirà a coprire le spese più urgenti, quelle per i soccorsi e per gli interventi necessari a rimettere in piedi la città. Ma di soldi ne dovrebbero arrivare altri, nelle prossime settimane, per aiutare le tante persone e le tante aziende che hanno subito danni, in particolar­e dall’acqua alta. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ieri mattina era ancora a Venezia per verificare di persona le condizioni della città, dà le prime indicazion­i prima ancora che cominci la riunione di governo: «Avvieremo il piano degli indennizzi — scrive sui social — e nella fase più immediata potremo erogare ai privati fino a 5 mila euro, mentre per le attività produttive fino a 20 mila euro». Mentre «per i danni più consistent­i, la quantifica­zione sarà fatta con più calma e dietro istruttori­a tecnica saranno liquidati».

Il governo è al lavoro per rifinanzia­re la legge speciale per Venezia, approvata nella prima versione quasi 50 anni fa ma che ancora oggi regola buona parte degli interventi di cura del territorio e di prevenzion­e nella laguna. E su questo punto interviene il Pd che chiede di prendere in mano un testo che modifica quella legge, già depositato in Parlamento. In quelle pagine ci sono misure importanti, come la creazione di un’agenzia per il Mose, il sistema di dighe mobili ancora in fase di realizzazi­one, la bonifica di Porto Marghera e una serie di incentivi per il ripopolame­nto della città. Un pacchetto che però costerebbe due miliardi di euro. Non proprio spiccioli, specie per un governo come questo che ha margini di manovra molto stretti, anche sul bilancio.

Intanto, proprio per il Mose, la ministra delle Infrastrut­ture

Paola De Micheli ha nominato il nuovo commissari­o straordina­rio. Si tratta di Elisabetta Spitz, ex direttore generale dell’agenzia del demanio. Toccherà a lei coordinare tutte le attività per terminare l’opera partita nel 2003 e che dovrebbe essere realizzata entro la fine del 2021. Un obiettivo confermato dalla stessa ministra De Micheli che ricorda come «ci siano stati forti rallentame­nti sul progetto che però è compiuto al 93% e che deve funzionare». Al netto degli appelli all’unità, però, anche il Mose è un tema che genera frizioni nella maggioranz­a. Tra le grandi opere è forse la più grande, oltre ad avere una storia di corruzione e tangenti. E infatti nel Movimento 5 Stelle affiora qualche mugugno. «Benché non sia la soluzione migliore possibile, va terminata al più presto», dice Luigi Di Maio che da ministro degli Esteri annuncia come tutte le ambasciate e i consolati italiani nel mondo potranno attivare iniziative di sostegno per Venezia.

Il prossimo 26 novembre si terrà la prossima riunione del comitato interminis­teriale per la salvaguard­ia di Venezia. «Discuterem­o non solo di Mose ma anche di grandi navi e di un maggiore coordiname­nto tra le autorità competenti» dice il premier Conte. Sulle navi da crociera un primo intervento è già pronto: «Durante la stagione estiva sono 500 — spiega la ministra De Micheli — e spero che per aprile sposteremo almeno il passaggio delle 200 più grandi in modo da alleggerir­e la situazione di san Marco. Poi bisogna trovare la soluzione definitiva».

Sempre ieri il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza per Alessandri­a, per l’alluvione del 21 ottobre, con uno stanziamen­to da 17 milioni. Mentre c’è la disponibil­ità a fare lo stesso passo anche per Matera, non appena arriverà la richiesta formale.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy