Corriere della Sera

Timbri e pagine da riempire, e il taccuino diventa antologia

Un quaderno di carta riciclata da personaliz­zare con i versi degli scrittori: l’omaggio, realizzato con Comieco, per il pubblico dell’esposizion­e

- di Ida Bozzi

La poesia è immortale, ma anche la carta su cui è scritta ha una vita inaspettat­amente lunga, perché può essere riciclata. Proprio di carta riciclata è fatto il taccuino che verrà distribuit­o gratis al pubblico, oggi, a partire dall’apertura della mostra La Poesia è di tutti alla Triennale di Milano (dalle ore 18.30).

Si tratta di un taccuino di 24 fogli, realizzato da «la Lettura» e Fondazione Corriere con il consorzio Comieco, fatto di carta ottenuta al 100% da fibre riciclate. Ma non basta: su questo taccuino di fogli bianchi ciascuno potrà comporre da sé una particolar­issima antologia poetica: la propria. Infatti, all’apertura della mostra, nell’impluvium della Triennale, si potranno trovare tanti «timbri poetici», realizzati dal visual designer e architetto Franco Achilli, su ciascuno dei quali sono impressi in rilievo i versi di una poesia diversa.

Il pubblico potrà «timbrare» il proprio taccuino, personaliz­zandolo a piacere, scegliendo le poesie che preferisce dalla vasta selezione dei timbri: ci si potrà sistemare al tavolino e timbrare ogni pagina, oppure scegliere una poesia sola, o meglio ancora selezionar­e un’antologia a proprio gusto (nel risvolto c’è anche lo spazio per la dedica: «Questa antologia è di...»).

Si può optare per il timbro che riporta i versi di Autopsicog­rafia di Fernando Pessoa (famosissim­a, comincia con Il poeta è un fingitore...), ma se si vuol regalare il taccuino a un’amica si può scegliere Donna che apre riviere di Giorgio Caproni. Se si vuole offrire il taccuino al fidanzato c’è anche Paris at Night di Jacques Prévert, mentre gli ironici possono optare per la fulminea To Edward Dahlberg di Jack Kerouac, e chi desidera un barlume di splendore solo per sé può scegliere Tutto vale di Walt Whitman o La spiaggia di Seamus Heaney. E poi ancora Alda Merini, Cees Nooteboom, Matsuo Basho, e ancora Dickinson, Leopardi, Shakespear­e e altri: c’è solo l’imbarazzo della scelta.

«Tra la poesia e la carta c’è un matrimonio solido da secoli — spiega Carlo Montalbett­i, direttore generale di Comieco, Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosic­a —; questa iniziativa permette all’ispirazion­e della poesia di viaggiare su un supporto ottimo anche dal punto di vista ambientale. Un valore in più, che dimostra le possibilit­à di reincarnaz­ione della carta». Da notare che il 60 per cento della carta utilizzata da editoria e industria viene dal riciclo, e anche da più ricicli, come conclude Montalbett­i: «Sì, perché la carta ha tante vite come i gatti: basti pensare che può essere riciclata e tornare a nuova vita per 7 volte».

Da oggi e fino a esauriment­o scorte il taccuino è in distribuzi­one alla mostra de «la Lettura» in Triennale. Aspetta solo di essere riempito di poesia.

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Il logo di Gianluigi Colin per la mostra de «la Lettura»

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