Con classe e intelligenza «Non valeva più la pena»

Lo spagnolo dice basta: «Una caduta mi ha spinto a smettere»

Ci stavamo abituando a non vederlo più, purtroppo. Fuori dalle inquadrature, disperso nelle retrovie a lumare gli scarichi degli altri, lui che ha vinto 5 Mondiali ed è sempre stato uno dei piloti più di classe del Circo. Stanco, sfiduciato e, soprattutto, segnato nel fisico, Jorge Lorenzo stava pensando al ritiro da un po’. «Me lo sono detto mentre rotolavo nella sabbia ad Assen: “Jorge, ma ne vale ancora la pena?”». In quella caduta a giugno si era procurato una brutta frattura vertebrale, e da lì in poi la questione non è stata più adattarsi alla Honda e inseguire Marquez ma, semplicemente e crudamente, salvarsi la pelle.

Uomo capace di sfide impossibili come correre appena 37 ore dopo un’operazione in anestesia totale alla spalla nel 2013 ad Assen, ma anche di arretrare di fronte a rischi eccessivi senza sposare la retorica dell’eroe a tutti i costi, conscio che esiste anche la paura, Jorge ci ha pensato su ancora 4 mesi poi ha mollato: «Senza quella caduta avrei continuato. Ma non avevo più la forza di scalare la montagna. Io amo correre, ma soprattutto vincere, e ho capito che questo non è più possibile. Non avevo più le motivazioni necessarie». Sereno nonostante tutto, lucido e deciso

Cinque titoli Jorge Lorenzo, 32 anni, ha vinto 5 titoli mondiali, 3 in Motogp (Ciamillo Castoria) come quando correva, Jorge è dunque passato ai fatti e ieri a Valencia, dove domenica si correrà l’ultima gara dell’anno, ha annunciato che per lui «questa sarà l’ultima gara in carriera».

Tra gli applausi dei suoi colleghi piloti nelle prime file, Jorge, commosso il giusto, ha spiegato: «Questa è la migliore decisione per me e la Honda: non possiamo lottare solo per finire le gare. Siamo nati vincitori noi...». Lui vincitore lo è stato l’ultima volta il 12 agosto 2018 in Austria con la Ducati, ma le vere grandi