Corriere della Sera

Mihajlovic, trapianto ok I medici: ma non esageri

L’ospedale: «Intervento ok». Ma Sinisa non deve esagerare

- di Alessandro Mossini

Lo scorso 29 ottobre Sinisa Mihajlovic era stato sottoposto a un trapianto, riuscito, di midollo. Ma i medici consiglian­o al tecnico del Bologna di non forzare i tempi.

BOLOGNA L’allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic è stato dimesso ieri dall’istituto di ematologia Seragnoli del Policlinic­o Sant’orsola: dopo i due giorni di permesso ottenuti mercoledì mattina, di cui aveva dato notizia sui social network la moglie Arianna Rapaccioni, ieri Mihajlovic è rientrato in reparto per gli ultimi esami di controllo, al termine dei quali è arrivato il comunicato che ne annunciava le dimissioni formali. C’è di più: ieri l’istituto bolognese nella nota relativa alle dimissioni del tecnico ha ufficializ­zato ciò che in città da qualche giorno stava iniziando a trapelare, ovvero che questo terzo ricovero è stato più pesante rispetto agli altri poiché Mihajlovic «lo scorso 29 ottobre è stato sottoposto al trapianto di midollo osseo da un donatore non famigliare».

Era un passo quasi obbligato del percorso di cure, arrivato dopo due cicli di chemiotera­pia a cui si era sottoposto a metà luglio e successiva­mente tra settembre e ottobre per curare la leucemia acuta prevalente­mente mieloide che lo aveva colpito in estate. A cavallo tra i diversi ricoveri Mihajlovic è riuscito a presenziar­e in panchina a quattro gare di campionato: Veronabolo­gna, alla prima, quando arrivò a sorpresa allo stadio Bentegodi con un’auto appositame­nte sanificata e la mascherina sul volto, poi Bologna-spal,

Bologna-lazio e Juventus-bologna.

Due giorni dopo la partita di Torino Mihajlovic era rientrato al Sant’orsola in quello che poi si è rivelato il percorso di preparazio­ne al trapianto, avvenuto il 29 ottobre alla vigilia di Cagliari-bologna. Qualcosa che involontar­iamente aveva iniziato a far capire Riccardo Orsolini, quando a Coverciano aveva detto in conferenza stampa di «non sentire Mihajlovic da due settimane», in occasione della prima convocazio­ne in Nazionale poi sfociata nel gol al debutto nel 9-1 contro l’armenia. «Le condizioni generali del paziente e gli esami ematologic­i sono soddisface­nti», si legge nella nota del Sant’orsola, diffusa anche dal Bologna Calcio. Durante il permesso, concesso mercoledì dall’ospedale poiché Mihajlovic aveva particolar­mente sofferto l’isolamento forzato post-trapianto, il tecnico ne aveva subito approfitta­to per dirigere l’allenament­o di giovedì a Casteldebo­le («Ora mi aspetto una reazione anche

da voi», aveva detto alla squadra nel corso di un colloquio durato un’ora) e lo stesso ha fatto ieri, arrivando al centro tecnico Galli subito dopo le dimissioni.

Il Bologna, reduce da tre sconfitte, domani alle 12.30 sfiderà al Dall’ara il Parma, ma la presenza di Mihajlovic in panchina resta in forte dubbio, per non dire sconsiglia­ta: il meteo prevede pioggia intensa e l’allenatore, a meno di un mese dal trapianto, deve evitare rischi influenzal­i dopo aver già un po’ forzato negli ultimi due giorni. È possibile che Mihajlovic vada a Roma per passare qualche giorno in famiglia, mentre la prossima settimana dovrebbe tenere una conferenza stampa congiunta con i medici per fare il punto sulle condizioni.

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Sinisa Mihajlovic, 50 anni, dopo il ciclo di chemio ha curato l’allenament­o
(Ansa) Al campo Sinisa Mihajlovic, 50 anni, dopo il ciclo di chemio ha curato l’allenament­o
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Ritorno a casa La foto postata dalla moglie Arianna all’uscita dall’ospedale di Bologna
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Sul sito del Corriere le notizie che riguardano Sinisa Mihajlovic e gli altri protagonis­ti della serie A corriere.it

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