Corriere della Sera

Dall’industria al non profit L’impegno di Adriana Squinzi

Si è spenta a Milano 50 giorni dopo la perdita del marito Giorgio. Aveva 71 anni

- (Foto Ipp)

Inseparabi­li. Così tutti descrivono Giorgio e Adriana Squinzi. Un’armonia speciale la loro. Che li ha portati a condivider­e tutto: famiglia, azienda, passioni. Alla fine anche la malattia. Solo 50 giorni Adriana Squinzi ha resistito da sola dopo l’addio del suo Giorgio. Giovedì è mancata, a 71 anni, lasciando ai due figli, Marco e Veronica, un’immenso dolore. Ma anche una grande sfida: la gestione di una multinazio­nale — la Mapei — da 2,5 miliardi di fatturato presente in oltre 30 Paesi. E un’eredità morale: l’impegno nel non profit. Adriana Spazzoli era presidente di Sodalitas, la fondazione di Assolombar­da che incentiva la responsabi­lità sociale d’impresa. Con iniziative come le «social master class» per il terzo settore e il recentissi­mo premio ai Comuni più virtuosi in materia di sostenibil­ità.

Adriana Spazzoli era romagnola di Forlì. Figlia di imprendito­ri del settore alberghier­o. Quando sposò Squinzi nel ‘71, a 23 anni, la Mapei era una piccola azienda dalle grandi ambizioni. A trasformar­la nel colosso che è oggi ci ha pensato Giorgio. Adriana al suo fianco ha dato un contributo fondamenta­le. E non solo per il supporto garantito al marito. La signora Squinzi è stata fino all’ultimo responsabi­le

Insieme

Adriana Spazzoli, morta giovedì a 71 anni, assieme al marito Giorgio Squinzi, scomparso a 76 anni il 2 ottobre

del marketing e della comunicazi­one della multinazio­nale. Fu lei per esempio, nel 2006, ha decidere di sponsorizz­are la nazionale di calcio ai mondiali. Un’intuizione che rese noto il marchio in tutto il mondo, abbinato a quello della squadra delle notti magiche.

«Quando Giorgio incontrava Adriana gli si illuminava­no gli occhi. Erano il dritto e il rovescio di un’unica entità», concordano tutti quelli che li conoscevan­o. Nella cerchia degli amici più stretti l’imprenditr­ice Diana Bracco. «Quando lasciai la presidenza di Sodalitas suggerii Adriana come persona più adatta per prendere il mio posto — racconta Bracco —. Lei ha raccolto il testimone in modo entusiasta, impegnando­si a fondo e portando diverse innovazion­i, con l’energia che la distinguev­a».

Nulla di più sbagliato che pensare ad Adriana Spazzoli

Chi era

● Adriana Spazzoli si è spenta giovedì sera a Milano all’età di 71 anni

● Un mese e mezzo fa era morto suo marito, Giorgio Squinzi, fondatore della Mapei e patron del Sassuolo calcio

● Malata da tempo, le sue condizioni erano peggiorate dopo la scomparsa del consorte con il quale era sposata dal 1971

● Adriana Spazzoli era presidente della Fondazione Sodalitas come a una delle tante «mogli di». La signora si laureò in Scienze politiche quando la facoltà era diretta da Beniamino Andreatta, il suo relatore di tesi fu un giovane Romano Prodi. Con Giorgio Squinzi condividev­a anche le passioni. L’opera, per esempio. Fortissimo il legame con la Scala (Squinzi era nel cda) e con Milano. «Porto ai figli Veronica e Marco tutto l’affetto della città, che ne ricorderà per sempre i meraviglio­si genitori», ha twittato ieri il sindaco Beppe Sala.

Ma Adriana Spazzoli non ha mai dimenticat­o le sue radici emiliano romagnole. «Da lei arrivano alcune delle intuizioni più felici, in termini di marketing e comunicazi­one, che hanno trasformat­o un Sassuolo con pochi tifosi e scarse speranze di salvezza in C2 in una squadra ammirata in tutto il mondo», le riconoscev­a ieri il sindaco di Sassuolo Gian Francesco Menani. Numerosiss­imi i messaggi di cordoglio, dal presidente dell’abi, l’associazio­ne bancaria italiana, Antonio Patuelli, al presidente di Confcommer­cio Carlo Sangalli, molto vicino alla famiglia.

I funerali di Adriana Spazzoli si terranno a Milano, nella basilica di Sant’ambrogio lunedì prossimo alle 14,30.

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