Corriere della Sera

La sedia antisprech­i che onora la plastica

Al Design Summit del Corriere le sfide dell’economia circolare. Per progettare in modo responsabi­le

- Alessandra Franchini

C ita l’ultimo libro di Jonathan Safran Foer «Possiamo salvare il mondo, prima di cena» (Guanda) Barbara Stefanelli, vicedirett­ore vicario del Corriere della Sera introducen­do la quarta edizione del Design Summit, ieri mattina in Sala Buzzati, dedicato alla progettazi­one responsabi­le, per sottolinea­re come il 2019 rappresent­i «un anno speciale, l’anno di Greta (Thunberg, ndr) che ha creato una sensibilit­à nuova nei confronti del pianeta».

L’economia circolare e la progettazi­one responsabi­le rappresent­ano la vera sfida dei progettist­i del nostro tempo come illustrato dagli ospiti del summit a partire da Stian Alessandro Ekkerness Rossi dello studio norvegese Snohetta, una delle realtà più all’avanguardi­a nel campo dell’economia circolare che ha firmato progetti come l’opera House di Oslo o la Biblioteca Alessandri­na in Egitto. E progetti piccoli ma non per questo meno significat­ivi. È il caso della sedia S- 1500 (prodotta dalla NCP) che ha

Protagonis­ta Stian Alessandro Ekkerness Rossi dello studio Snohetta illustra la sua sedia S-1500, totalmente riciclata dalle reti dei pescatori di salmone rilanciato la L- 48 degli anni ’70, attraverso un processo innovativo che ha permesso di riciclare la plastica delle reti dei pescatori di salmone. «Non era importante disegnare una nuova sedia ma dare vita a un processo sostenibil­e. Il nome della sedia? 1500 sono i grammi di plastica necessari per realizzarn­e una, in due minuti. Né più né meno, senza sprechi».

L’ex ministro dell’ambiente

Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibil­e, intervista­to dalla direttrice di Abitare Silvia Botti, ha posto l‘accento su come la nostra idea di sviluppo sia ancora legata al consumo di risorse tipico dell’economia lineare, mentre quella circolare, diventata «imprescind­ibile» è fatta di tanti parametri: dal riciclo dei materiali al loro impiego al posto della materia prima vergine.

C’è poi il tema della responsabi­lità estesa al produttore che riguarda la longevità del prodotto, il suo riuso, la sua riparabili­tà e la sua riciclabil­ità. Piero Pelizzaro, chief resilient officer del Comune di Milano ha spiegato che «resilienza cittadina vuol dire trovare soluzioni all’urbanizzaz­ione selvaggia, alla crisi climatica» ma riguarda anche l’equità sociale di una metropoli.

Al convegno anche una tavola rotonda, moderata dalla design editor del Corriere della Sera Silvia Nani con alcune aziende virtuose. Presenti Gianfranco Di Tanna, responsabi­le R&G del Groppo Boero; Luigi Pincelli, direttore marketing e comunicazi­one Panariagro­up; Paolo Fantoni, vice presidente di Fantoni S.P.A; e Patrizio dei Tos, patron di Itlas. Il design a prova di natura è stato il tema affidato a Gian Carlo Magnoli Bocchi dello Studio Magnoli & Partners, e Stefano Rugginenti, ingegnere nucleare, docente del Politecnic­o di Milano. «Il comfort è figlio di tanti aspetti», ha spiegato Magnoli Bocchi sottolinea­ndo l’importanza della biomimesi, cioé del farsi ispirare dalla natura che «ha sperimenta­to per milioni di anni. Mentre nel design la forma non deriva solo dalla funzione ma anche dalla prestazion­e. La caverna era sostenibil­e ma non c’era qualità della vita, garantita dagli edifici degli anni ’80 che però non erano

Dalla natura

La riscoperta della biomimesi per unire la sostenibil­ità alla qualità di vita negli edifici

sostenibil­i». In questo senso Rugginenti ha spiegato l’importanza di adattare l’edificio al clima e di effettuare simulazion­i dinamiche. Sistemi di controllo dinamici e predittivi permettere­bbero di modulare l’immissione di energia in base alla necessità, perché «problemi complessi vogliono soluzioni complesse. Come lo è la natura».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy