Bce, la prima di Lagarde «Più investimenti pubblici»
La presidente: cambiamo passo. Bankitalia: stabilità finanziaria, guardia resti alta
Nel suo primo vero discorso da presidente della Banca centrale europea, (la laudatio in onore di Wolfgang Schäuble a inizio novembre a Berlino era un impegno preso da numero uno del Fmi), Christine Lagarde riprende il mantra del suo predecessore, Mario Draghi, e invita i governi dell’eurozona a investire di più. Con l’obiettivo di «rafforzare la domanda interna», per favorire la crescita e il «riequilibrio» nell’area euro.
«La politica monetaria potrebbe raggiungere i suoi obiettivi più rapidamente e con meno effetti collaterali se altre politiche sostenessero la crescita al suo fianco», afferma intervenendo all’european Banking Congress a Francoforte. «Un elemento chiave è la politica fiscale dell’area dell’euro, che non riguarda solo la posizione aggregata della spesa pubblica, ma anche la sua composizione». Gli investimenti sono una parte particolarmente importante della risposta alle sfide odierne, perché «sono sia la domanda di oggi sia l’offerta di domani». E devono condurre verso «un futuro comune più produttivo, più digitale e più verde», sostiene.
Invece gli investimenti pubblici restano sotto i livelli pre-crisi. «La quota della spesa produttiva sulla spesa primaria totale, che oltre alle infrastrutture comprende R&S e istruzione, è diminuita in quasi tutte le economie dell’euro dopo la crisi», ricorda Lagarde. Perciò sollecita l’europa, più lenta ad abbracciare l’innovazione e a capitalizzare nell’era digitale, a «completare il mercato unico digitale, il mercato dei servizi e l’unione dei mercati di capitale». Non è facile. Ma l’incertezza può diventare un’opportunità, se cambia l’approccio. «Bisogna pensare all’europa in modo diverso», suggerisce Lagarde e cita San Francesco d’assisi: «Inizia facendo ciò che è necessario; quindi fai ciò che è possibile; e improvvisamente stai facendo l’impossibile».
Lagarde non affronta i dettagli della politica monetaria, ma annuncia «una revisione strategica» di obiettivi e strumenti «nel prossimo futuro», promettendo che la Bce «monitorerà continuamente gli effetti collaterali». Basta questo per conquistare i banchieri tedeschi. «È stato il discorso più incoraggiante che ho ascoltato da parecchi anni», commenta il ceo di Deutsche Bank, Christian Sewing.
Dall’italia, anello vulnerabile dell’aerea per l’alto debito pubblico, arriva intanto un segnale positivo. «I rischi per la stabilità finanziaria si sono leggermente attenuati negli ultimi mesi, in seguito al calo dei premi per il rischio sovrano», rileva la Banca d’italia. Avvertendo, però, che «la debole crescita economica e l’elevato debito pubblico continuano a rappresentare elementi di forte vulnerabilità ed espongono l’intera economia ai rischi connessi con un riacutizzarsi delle tensioni sui mercati».