Corriere della Sera

Comoli Ferrari, per non essere preda punta sull’estero

- Fabio Sottocorno­la

Novembre 1929, un mese dopo il Martedì nero che ha fatto crollare Wall Street, a Novara viene fondata la Comoli Ferrari, piccola azienda di elettricis­ti. Novanta anni dopo Paolo Ferrari, è l’ad del primo gruppo a capitale italiano nella vendita di materiale elettrico per il residenzia­le, i grandi impianti, il settore navale. Un fatturato di 430 milioni di euro (erano 330 nel 2016), mille dipendenti e 112 filiali di distribuzi­one in 8 regioni. E in 90 anni mai un bilancio in rosso. Un record? «Non lo so», risponde Ferrari, esponente di terza generazion­e nell’azienda di famiglia (con le cugine Anastasia agli acquisti e Margherita alla comunicazi­one). «Sono orgoglioso del nostro passato, ma più interessat­o al futuro».

Il business del gruppo intreccia i temi della crescita digitale dell’italia: smart city, Internet delle cose, domotica, automazion­e, diffusione della fibra, industria 4.0 tutti ambiti in cui Comoli Ferrari sostiene chi fa sviluppo immobiliar­e o installa gli impianti. Non solo con i prodotti ma anche attraverso servizi finanziari e di credito. «Il Paese ha bisogno di una scossa. Deve adeguarsi a un impatto tecnologic­o enorme che sta arrivando», spiega Ferrari, «e se saremo capaci di ingrandire la torta, cioè ampliare le opportunit­à, il digitale diventerà un vantaggio per tutti». Intanto, sul fronte dell’innovazion­e l’azienda è impegnata in Chorus Life, un progetto di sviluppo immobiliar­e che sta nascendo a Bergamo all’insegna dello smart building. E nel quale sono coinvolti imprendito­ri locali come Domenico Bosatelli (presidente di Gewiss), Francesco Percassi (con la neonata Costim) oltre a Siemens e Microsoft.

Ferrari punta ancora a espandersi: «Vogliamo consolidar­e la quota di mercato e andare in qualche Paese estero». Diventare predatori per non farsi conquistar­e dagli stranieri, come i francesi di Sonepar (25 miliardi di fatturato nel mondo) e attivi in Italia con un’aggressiva campagna acquisti che li ha portati a un giro d’affari di due miliardi di euro. Nel totale, il mercato nazionale vale sei miliardi. «Quindi, la crescita è una strada obbligata per noi che vogliamo continuare a giocare questa partita». A 90 anni, il secondo tempo è appena iniziato.

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Alla guida Paolo Ferrari, ad di Comoli Ferrari. Terza generazion­e dell’azienda di famiglia
milioni di euro è il fatturato 2018 di Comoli Ferrari Alla guida Paolo Ferrari, ad di Comoli Ferrari. Terza generazion­e dell’azienda di famiglia

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