Corriere della Sera

Un’orchestra dentro di noi

Complesso, ancora tutto da scoprire La ricerca insegna: il sistema immunitari­o è ben più di un esercito contro i microbi

- Di Alberto Mantovani

Un vaccino è una forma di allenament­o del sistema immunitari­o e sfrutta una proprietà fondamenta­le del sistema immunitari­o che è la memoria. In altri termini, quando il nostro sistema immunitari­o incontra per esempio un microbo, un patogeno, non se ne dimentica, così che, al secondo incontro, se ne ricorda ed è in grado di rispondere a esso in modo più rapido e più efficace. È un sistema estremamen­te complicato, di un livello di complicazi­one simile a quello del nostro cervello: sono i nostri due «massimi sistemi» che dialogano.

Ecco, a me piace pensare al sistema immunitari­o con un’immagine, quella di un’orchestra. Un’orchestra con elementi diversi per strumenti diversi. E io sono sempre stupito del fatto che non conosciamo ancora tutti gli orchestral­i e tutti gli strumenti. Ne continuiam­o a scoprire di nuovi.

L’idea dell’orchestra ci suggerisce anche il tema dell’armonia; il sistema immunitari­o è fondamenta­le per la nostra armonia con il mondo microbico che ci accompagna, quello interno, e quello esterno. Quello interno è molto numeroso: in realtà noi siamo fatti di microbi. Il 90% dell’informazio­ne genetica che portiamo è informazio­ne genetica microbica. Ebbene, quest’orchestra che è il sistema immunitari­o deve distinguer­e i buoni dai cattivi, deve cioè eliminare i patogeni che arrivano dall’esterno. Deve dunque lavorare in armonia ma anche combattere.

Perciò la seconda immagine che può rappresent­are il sistema immunitari­o è quella di un esercito.

L’esercito del sistema immunitari­o è in guerra continua e può essere ben rappresent­ata con l’esercito in terracotta di Xi an; tutti i giorni, nel nostro organismo, circa cento milioni dei nostri fantaccini, la prima linea di difesa, muoiono per mantenere l’equilibrio con il mondo microbico che ci accompagna. Ma il sistema immunitari­o ha una terza caratteris­tica: il riconoscim­ento di sé stesso, il forte senso della propria identità.

Ne Il miracolo dei santi Cosma e Damiano di Beato Angelico viene rappresent­ato il trapianto della gamba di un nero in un uomo bianco. Ebbene, il miracolo dei trapianti ha cessato di essere un miracolo, ed è qualcosa che eseguiamo normalment­e perché abbiamo imparato a conoscere il sistema immunitari­o.

Dal punto di vista immunologi­co ciascuno di noi è un’individual­ità quasi assoluta e per questo il sistema immunitari­o può non riconoscer­e la parte nuova, può rigettarla. Perché? Perché il sistema immunitari­o vede il mondo esterno attraverso uno specchio: lo specchio del «sé stesso». Quest’immagine ci richiama appunto il fatto che il sistema immunitari­o vede il mondo esterno solo se impara a riconoscer­e sé stesso, quindi dal punto di vista immunologi­co noi siamo caratteriz­zati come individui, abbiamo un fortissimo senso d’identità, ma al tempo stesso, come vedremo, siamo parte di una comunità. Abbiamo cioè una doppia immunità, non solo quella dell’individuo, ma anche quella della comunità, la cosiddetta «immunità del gregge», anche se il termine non mi è mai parso felice.

Il sistema immunitari­o, quindi, ha il problema di riconoscer­e i buoni dai cattivi, deve riconoscer­e i microbi che ci accompagna­no e quelli che arrivano dall’esterno, selezionar­e e uccidere. Ma il nostro sistema immunitari­o può sbagliare. Una rappresent­azione di un caso di errore del sistema immunitari­o è l’amorino dormiente dipinto da Caravaggio. Caravaggio, come noto, partiva dalla realtà, adottando spesso modelli provocator­i; questo Bambin Gesù, probabilme­nte, è un bimbo morto di una malattia autoimmune. In lui il sistema immunitari­o ha aggredito sé stesso; è un bimbo affetto da un’artrite reumatoide, un’artrite reumatoide giovanile, quindi una malattia autoimmune delle articolazi­oni che ha manifestaz­ioni sistemiche. Ecco, ora, i bambini con l’artrite reumatoide giovanile non solo non muoiono più, ma non vanno più incontro alla sostituzio­ne delle articolazi­oni, per esempio l’articolazi­one del ginocchio, con protesi.

Perché? Perché abbiamo imparato a conoscere meglio il sistema immunitari­o, e a fermare le parole sbagliate, le informazio­ni scorrette che sostengono la reazione contro il sé stesso in questo bambino.

Ci sono altre situazioni in cui il sistema immunitari­o sbaglia, come quando aggredisce degli innocenti: è quello che succede, per esempio, con i pollini, se siamo allergici, oppure quando il sistema si addormenta: è quello che succede nei tumori. Nei tumori il sistema immunitari­o è come addormenta­to, o addirittur­a corrotto, cioè è passato al nemico, e aiuta il cancro a crescere.

L’«amorino dormiente» di Caravaggio è la rappresent­azione di un errore del nostro organismo

 ??  ?? Da sinistra: Beato Angelico, Il miracolo dei santi Cosma e Damiano (1443, part.), Museo nazionale di San Marco, Firenze; Caravaggio, Amorino dormiente (1608-9, part.) Palazzo Pitti, Galleria Palatina, Firenze
Da sinistra: Beato Angelico, Il miracolo dei santi Cosma e Damiano (1443, part.), Museo nazionale di San Marco, Firenze; Caravaggio, Amorino dormiente (1608-9, part.) Palazzo Pitti, Galleria Palatina, Firenze
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