Il concerto dell’inverno è nel palazzo del freddo con violini nati dal gelo
Antiche leggende del Trentino raccontano di folletti che popolano i boschi, di nani che filano i raggi lunari per inargentare le Dolomiti, di giganti cattivi trasformati in montagne. Ancora oggi, salendo su quelle vette, si può incontrare qualcosa di magico. Almeno per come lo intende Tim Linhart, che dal New Mexico si trasferirà questo inverno sul ghiacciaio del Presena: «Per me la magia è qualcosa che non può essere eppure accade», spiega il creatore di quel “qualcosa”: una vera e propria orchestra composta da strumenti di ghiaccio, che si potrà ascoltare dal 2 gennaio a fine marzo in un auditorio da 200 posti anch’esso tutto di neve e ghiaccio, anch’esso opera dall’artista americano.
Nei suoi cinquanta concerti, al giovedì e al sabato, l’ice Music Festival spazierà dalla classica al pop al jazz, con gli orchestrali ad accompagnare nomi altisonanti dei diversi mondi musicali. Linhart realizzerà L’EQ Ice Dome dietro la Capanna Presena. «Basta mezzo grado di temperatura in più dato dalla vicinanza del pubblico o dall’alito del musicista e un violino si scioglie; lo capii bene quando, in un Ice Hotel svedese, mi chiesero di realizzare un organo di ghiaccio per festeggiare il compleanno della regina. Mi venne un capolavoro: 57 canne, suonava come un organo da chiesa, ma con le luci e la folla che vi si radunò attorno la temperatura salì a 12° e l’organo si sciolse in un amen: un disastro! Così progettai il Dome, un palco centrale in basso da cui salgono le due scalinate dove si siedono gli spettatori:
Il procedimento Tim Linhart usa gli stessi elementi di un mastro liutaio: ma sono fatti di ghiaccio