Corriere della Sera

La partita di San Siro diventa lo spartiacqu­e tra modestia e speranza

- di Mario Sconcerti

Milan e Napoli sono da molte settimane sullo stesso livello, hanno fatto 7 punti in 6 partite. Il Milan è una squadra non ancora nata, il Napoli è una squadra probabilme­nte esaurita. Hanno anche problemi di gioco in comune. Sono entrambe leggere, senza grande personalit­à, manca chi inventi un calcio meno scolastico. Fabian Ruiz è uno degli interni più forti d’europa, ma è di passo lento e non è un regista. Il Napoli fa spesso gioco ma sull’esterno. È però oggi impossibil­e sapere quanto sul Napoli si possa parlare solo di calcio. La società si appresta a chiedere a tutti i giocatori una penale del 25 per cento sullo stipendio per i noti fatti del mancato ritiro. Soldi, ma anche di più: la chiarezza su chi comanda, se De Laurentiis o i giocatori. Dentro questa battaglia si è persa la dimensione della gara, non sappiamo più di cosa parliamo. Il Milan aspetta Ibrahimovi­c. È un’ottima idea, ma va realizzata in fretta e in silenzio. Con il rumore di oggi si grida che la squadra è compromess­a e che solo Ibra la può salvare. Più è vero il messaggio e meno dovrebbe trapelare. Non lo gradirebbe nessuno dei presenti attuali, scarichere­bbero tutto su Ibra. A me sembra che il Milan sia

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