Corriere della Sera

Di Maio pensa a una regia a 6 scelta con Beppe e Casaleggio

L’idea di un gruppo ristretto tra i 18 che saranno nel «team» al vertice del M5S

- E. Bu.

termine, strutturat­o. E si partirà con la definizion­e di un tavolo — «da avviare subito» — tra capigruppo delle forze di maggioranz­a per il nuovo contratto di governo. Non a caso, gli entourage sia del ministro degli Esteri sia di Palazzo Chigi non smentiscon­o contatti ieri tra Giuseppe Conte e Di Maio. «Si sentono come sempre».

Tuttavia c’è un duplice scoglio che attende l’alleanza gialloross­a: quello delle Regionali e il tema del Mes. E proprio la riforma del salva Stati è una delle spine che possono mettere a rischio la stabilità del Movimento e del governo. Di Maio affronterà la questione mercoledì alla riunione congiunta dei parlamenta­ri, una riunione che — nelle intenzioni dei malpancist­i — dovrebbe però anche essere l’occasione per un confronto interno. Prima ancora però, lunedì, il capo politico dovrà affrontare il tema delle Regionali. Vedrà di persona i rappresent­anti territoria­li. Una buona fetta del M5S (big e parlamenta­ri compresi) è in pressing per tentare una alleanza, ma il garante e il leader concordano che «ormai la base si è espressa». L’idea di un nuovo voto su Rousseau spaventa i vertici che temono un plebiscito per un no all’asse con i dem. Meglio allora cercare un doppio binario, puntando sulla campagna in Calabria (dove potrebbero trovare l’appoggio di frange della società civile di sinistra) e abbandonar­e al suo destino l’emilia-romagna.

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