«Il Movimento è in difficoltà Dobbiamo tornare senza leader, era il nostro punto di forza»
Morra: alle Regionali si va solo se c’è una proposta di alto livello
Senatore Nicola Morra, allora il Movimento è vicino all’implosione come molti di voi dicono?
«Il Movimento è in una fase di transizione, di difficoltà, come ammesso dallo stesso Luigi Di Maio. Riconoscere un problema è il primo passo per risolverlo. Sono convinto che attraverso il dialogo si eviterà l’implosione del Movimento e che la nostra sparizione avverrà solo, come da programma, una volta esaudito il nostro obiettivo di cambiamento. Nel caos, come ha ricordato Beppe Grillo, si possono cogliere le migliori opportunità».
Lei si è speso per l’alleanza giallorossa a livello governativo. È stato prematuro replicarla sui territori?
«Quella locale è una partita totalmente diversa da quella nazionale ed è da valutare caso per caso, perché il nostro
Paese è un insieme di culture, problemi e vizi differenti da Nord a Sud. È ovvio che quanto più si sta al potere, tanto più si è esposti al rischio seduttivo che il potere esercita. La corruzione investe chi governa, non chi è all’opposizione e non può decidere. E di questo dobbiamo essere tutti consapevoli».
Lei ha detto che l’uomo solo al comando scoppia. A suo avviso si è chiusa una fase, quella del capo politico?
«Io ho ripreso una riflessione dello stesso Luigi in merito all’uomo solo al comando. Il Movimento nasce leaderless, senza leader. Questa era una nostra caratteristica differenziante dalla vecchia politica, dunque un punto di forza. Credo la si debba recuperare perché l’intelligenza collettiva permette di risolvere i problemi assai meglio dell’intelligenza individuale».
Si deve creare un nuovo modello organizzativo?
«Avevo già proposto una tavola rotonda con undici soggetti, scelti dal basso, con la presenza del garante all’interno della stessa. Credo possa rappresentare una cabina di regia efficace. Quanto più si coinvolge e si responsabilizza, formando in continuazione, tanto più si promuove la partecipazione».
Beppe Grillo però ha ribadito che il leader del Movimento è Di Maio e si è schierato contro le divisioni interne.
«Beppe viene tirato in ballo solo nei momenti difficili. Questo è il problema. Dovremmo ascoltarlo anche quando parla nei momenti di quiete. Ad agosto aveva suggerito soluzioni interessanti per l’individuazione delle competenze da arruolare nell’esecutivo. Le divisioni vengono sempre evocate dall’esterno per far scoppiare il Movimento, ma le posso garantire che non solo tutti vogliamo il bene del Movimento, ma lavoriamo sempre per aggregare e mai per scindere».
Il garante ha tracciato anche la strada stoppando chi
Chi è
Nicola Morra, 56 anni, senatore M5S dal 2013, è presidente della commissione parlamentare Antimafia
ha tentazioni di tornare alle urne per rilanciare un progetto di lungo raggio con la sinistra.
«Condivido la sua visione e credo che dei segnali positivi questo governo li stia iniziando a dare. Ma dobbiamo procedere con più determinazione, con meno titubanza, inducendo gli altri a emularci nel realizzare iniziative a tutela dell’ambiente, dell’accesso al sapere, della riduzione delle diseguaglianze sociali».
Per proporre un progetto credibile serve tempo, lavoro sul territorio. Questo però in Calabria, terra che conosco bene, è avvenuto non dappertutto
Allora votare Movimento alle Regionali come ha detto Grillo ironicamente è diventato un voto di beneficenza?
«Se non si offre una proposta di alto livello, da Cinque Stelle sì, è elemosina».
E cosa servirebbe?
«Idee innanzitutto, perché siamo nati non per fare chiacchiere da bar, ma per promuovere soluzioni efficaci ai problemi. Per proporre un progetto credibile però serve tempo, lavoro sul territorio, ascolto delle realtà associative presenti. Questo però in Calabria, terra che conosco bene, è avvenuto non dappertutto, anche per specifiche fragilità strutturali della società civile calabrese».