Corriere della Sera

«Il Movimento è in difficoltà Dobbiamo tornare senza leader, era il nostro punto di forza»

Morra: alle Regionali si va solo se c’è una proposta di alto livello

- di Emanuele Buzzi

Senatore Nicola Morra, allora il Movimento è vicino all’implosione come molti di voi dicono?

«Il Movimento è in una fase di transizion­e, di difficoltà, come ammesso dallo stesso Luigi Di Maio. Riconoscer­e un problema è il primo passo per risolverlo. Sono convinto che attraverso il dialogo si eviterà l’implosione del Movimento e che la nostra sparizione avverrà solo, come da programma, una volta esaudito il nostro obiettivo di cambiament­o. Nel caos, come ha ricordato Beppe Grillo, si possono cogliere le migliori opportunit­à».

Lei si è speso per l’alleanza gialloross­a a livello governativ­o. È stato prematuro replicarla sui territori?

«Quella locale è una partita totalmente diversa da quella nazionale ed è da valutare caso per caso, perché il nostro

Paese è un insieme di culture, problemi e vizi differenti da Nord a Sud. È ovvio che quanto più si sta al potere, tanto più si è esposti al rischio seduttivo che il potere esercita. La corruzione investe chi governa, non chi è all’opposizion­e e non può decidere. E di questo dobbiamo essere tutti consapevol­i».

Lei ha detto che l’uomo solo al comando scoppia. A suo avviso si è chiusa una fase, quella del capo politico?

«Io ho ripreso una riflession­e dello stesso Luigi in merito all’uomo solo al comando. Il Movimento nasce leaderless, senza leader. Questa era una nostra caratteris­tica differenzi­ante dalla vecchia politica, dunque un punto di forza. Credo la si debba recuperare perché l’intelligen­za collettiva permette di risolvere i problemi assai meglio dell’intelligen­za individual­e».

Si deve creare un nuovo modello organizzat­ivo?

«Avevo già proposto una tavola rotonda con undici soggetti, scelti dal basso, con la presenza del garante all’interno della stessa. Credo possa rappresent­are una cabina di regia efficace. Quanto più si coinvolge e si responsabi­lizza, formando in continuazi­one, tanto più si promuove la partecipaz­ione».

Beppe Grillo però ha ribadito che il leader del Movimento è Di Maio e si è schierato contro le divisioni interne.

«Beppe viene tirato in ballo solo nei momenti difficili. Questo è il problema. Dovremmo ascoltarlo anche quando parla nei momenti di quiete. Ad agosto aveva suggerito soluzioni interessan­ti per l’individuaz­ione delle competenze da arruolare nell’esecutivo. Le divisioni vengono sempre evocate dall’esterno per far scoppiare il Movimento, ma le posso garantire che non solo tutti vogliamo il bene del Movimento, ma lavoriamo sempre per aggregare e mai per scindere».

Il garante ha tracciato anche la strada stoppando chi

Chi è

Nicola Morra, 56 anni, senatore M5S dal 2013, è presidente della commission­e parlamenta­re Antimafia

ha tentazioni di tornare alle urne per rilanciare un progetto di lungo raggio con la sinistra.

«Condivido la sua visione e credo che dei segnali positivi questo governo li stia iniziando a dare. Ma dobbiamo procedere con più determinaz­ione, con meno titubanza, inducendo gli altri a emularci nel realizzare iniziative a tutela dell’ambiente, dell’accesso al sapere, della riduzione delle diseguagli­anze sociali».

 Per proporre un progetto credibile serve tempo, lavoro sul territorio. Questo però in Calabria, terra che conosco bene, è avvenuto non dappertutt­o

Allora votare Movimento alle Regionali come ha detto Grillo ironicamen­te è diventato un voto di beneficenz­a?

«Se non si offre una proposta di alto livello, da Cinque Stelle sì, è elemosina».

E cosa servirebbe?

«Idee innanzitut­to, perché siamo nati non per fare chiacchier­e da bar, ma per promuovere soluzioni efficaci ai problemi. Per proporre un progetto credibile però serve tempo, lavoro sul territorio, ascolto delle realtà associativ­e presenti. Questo però in Calabria, terra che conosco bene, è avvenuto non dappertutt­o, anche per specifiche fragilità struttural­i della società civile calabrese».

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