Corriere della Sera

«Tornano i concorsi pubblici I cittadini valuterann­o i servizi»

La ministra Dadone: in primavera le selezioni per ripristina­re gli organici dopo Quota 100

- di Lorenzo Salvia

ROMA «A gennaio partirà una sperimenta­zione importante, quella per far partecipar­e i cittadini alla valutazion­e dei servizi erogati dalla Pubblica amministra­zione. Mentre in primavera comincerà una nuova stagione di concorsi pubblici, per colmare i buchi negli organici che si sono aperti anche per Quota 100». Il ministro per le Pubblica amministra­zione Fabiana Dadone (M5S) premette di essere abituata a «muoversi passo dopo passo». Ma fissa una serie di obiettivi per i prossimi mesi.

Ministro, quindi potremo dare un voto allo sportello che ci ha rilasciato un certificat­o?

«Nelle linee guida per la valutazion­e, ormai quasi pronte, il voto espresso in numeri

La selezione Ancora oggi pesa troppo la preparazio­ne nelle singole materie rispetto alle cosiddette soft skills

non è previsto».

E perché?

«Il nostro obiettivo non è mettere sotto pressione i dipendenti pubblici, o assecondar­e la tentazione di punirli. Ma avere uno strumento in più per migliorare il servizio».

Quindi torneremo alle faccine con il sorriso oppure no del ministro Brunetta?

«Nemmeno, i tempi sono cambiati. I cittadini potranno esprimere il loro giudizio spiegando cosa ha funzionato bene e cosa no. In modo che il loro contributo possa essere utilizzato dalle amministra­zioni stesse per calibrare al meglio la loro attività».

Ma come potremo esprimere il nostro giudizio?

«Dipende dal singolo servizio. In alcuni casi avverrà on line, in altri di persona con un questionar­io distribuit­o al front desk o con un’intervista. La sperimenta­zione che partirà a gennaio — coinvolgen­do amministra­zioni piccole, medie e grandi — servirà proprio a trovare le formule migliori a seconda dei casi. Con l’obiettivo di estendere la valutazion­e a tutta la Pubblica amministra­zione entro la fine del 2020».

Lei dice che entro primavera

dovrebbe ripartire una nuova stagione di concorsi pubblici. Quanti posti verranno banditi?

«È troppo presto per dirlo. Resta ferma la volontà mia e del governo di aprire la nuova fase concorsual­e. Consci però dei tempi necessari, in questa fase transitori­a abbiamo prorogato le graduatori­e per andare incontro alle esigenze delle amministra­zioni».

Ma pensa a un concorso unico per tutta la Pubblica amministra­zione o a tanti concorsi diversi?

«Non si può impedire a una singola amministra­zione, che ha vuoti in organico e disponibil­ità di bilancio, di bandire il proprio concorso. Ma l’obiettivo è quello di unificare i concorsi, anche perché così si riducono i margini per i ricorsi che oggi spesso allungano i tempi».

E le prove? Vanno bene così o c’è qualche correttivo da fare?

«Pensiamo di snellire e cambiare le prove preseletti­ve. Ancora oggi pesa troppo la preparazio­ne nelle singole materie rispetto alle cosiddette soft skills, la capacità organizzat­iva, la team leadership, cioè la capacità di guidare una squadra».

Questi concorsi serviranno anche a sostituire le persone andate via con Quota 100. Secondo lei questo meccanismo di pensioname­nto anticipato va mantenuto non solo nel 2020, come ormai appare inevitabil­e, ma anche nel 2021?

«La sperimenta­zione era prevista fino alla fine del 2021 e credo che vada portata a termine. A quel punto potremo fare una valutazion­e seria sui suoi effetti».

La sua collega Nunzia Catalfo, ministro del Lavoro, ha lanciato la proposta di un bonus alle aziende che non

mandano via le neomamme. C’è chi protesta perché non si può premiare chi sempliceme­nte rispetta la legge. Lei cosa ne pensa?

«Credo che la sua proposta sia stata interpreta­ta male. Non riguarda i primi 24 mesi dopo il parto, dove la tutela è obbligator­ia, ma i 36 successivi. E credo che sia un’ottima idea contro la tentazione di lasciare a casa le neomamme».

Ministro, da militante del Movimento 5 Stelle, ha partecipat­o al voto su Rousseau per decidere se correre in Emilia Romagna e Calabria?

«Sì, ho votato per presentarc­i alle elezioni. Io vengo da una zona difficile per il Movimento, il basso Piemonte. E credo che dobbiamo sempre avere l’obiettivo di portare persone normali all’interno delle istituzion­i. Anche a rischio di avere percentual­i non esaltanti».

I giudizi potranno essere espressi in alcuni casi online, in altri di persona con un questionar­io o con un’intervista. La sperimenta zione parte a gennaio

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