Corriere della Sera

«Altra pioggia anche al Sud Poi la tregua»

- Carlotta Lombardo

«Il calore è il carburante che alimenta i fenomeni atmosferic­i. Ma a scaldarsi non è solo l’atmosfera, sono anche i mari. E Venezia è l’espression­e più chiara del cambiament­o del clima». Andrea Giuliacci, meteorolog­o presso il Centro Meteo Expert e professore di Fisica dell’atmosfera all’università Bicocca di Milano, spiega al Corriere l’origine di piogge estreme e alta marea eccezional­e a Venezia.

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Centottant­asette centimetri... il dato più alto mai registrato a Venezia dal 1966, quando l’alta marea arrivò a quota 190. Cosa succede?

«Il riscaldame­nto del pianeta causa la fusione dei ghiacci e l’innalzamen­to del livello dei mari, ma l’acqua più calda occupa anche più spazio. A livello planetario nell’ultimo secolo il livello dei mari è aumentato di 19 centimetri provocando episodi di acqua alta eccezional­e. Se, a Venezia, di questo tipo di eventi dal 1923 al 2000 ce ne sono stati dieci; nei 19 anni successivi sono stati 14: quasi il 50% in più dei precedenti 77 anni».

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C’è un legame tra il cambiament­o climatico e la violenza delle perturbazi­oni di questi giorni?

«Sì; i mesi autunnali sono quelli più interessat­i all’estremizza­zione delle piogge perché quando le perturbazi­oni passano sopra i mari raccolgono molta più energia e umidità proprio per il fatto che l’acqua è calda».

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Quali le regioni a rischio?

«Quelle nord-occidental­i, raggiunte per prime dalle perturbazi­oni atlantiche: Liguria, Lombardia, Piemonte e Valle d’aosta. Oggi il maltempo si sposta a Sud con piogge a tratti violente in Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata e Campania. Avremo poi un paio di giorni di tregua ma il sereno non durerà molto».

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