Corriere della Sera

Ex Ilva, ora Mittal cambia passo: accordo sostenibil­e al più presto

Il gruppo siderurgic­o dopo il vertice con Conte: incontro costruttiv­o. Si tratta a oltranza

- Michelange­lo Borrillo

MILANO Il titolo è tutto un programma. Il libro che il premier Giuseppe Conte ha regalato venerdì sera al patron di Arcelor, Lakshmi Mittal, L’impresa responsabi­le, sembra adattarsi perfettame­nte alla vicenda ex Ilva. «Chi sperimenta un’attività di impresa — scrive l’autore, ovvero lo stesso Conte del 2018, ante Palazzo Chigi — è presto costretto a misurarsi con una realtà ben complessa e articolata, dove la medesima prospettiv­a del tornaconto economico, che certo non può finire negletta, si sovrappone e commistion­a con molte altre prospettiv­e e istanze, alcune delle quali non attengono al piano meramente economico». Mittal deve aver recepito il messaggio se ieri, nel primo comunicato successivo al vertice di Palazzo Chigi a cui ha partecipat­o con il figlio Aditya (e al quale si è poi aggiunta l’ad di Arcelormit­tal Italia Lucia Morselli), ha parlato esplicitam­ente dell’«obiettivo di raggiunger­e al più presto un accordo per una produzione sostenibil­e di acciaio a Taranto». Per dar seguito, «con ulteriori discussion­i, all’incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e altri membri del governo (i ministri dell’economia Roberto Gualtieri e allo Sviluppo economico Stefano Patuanelli, ndr) per discutere possibili soluzioni per gli impianti ex Ilva». Incontro giudicato da Arcelormit­tal — assistita nel negoziato dagli avvocati Giuseppe Scassellat­i, Ferdinando Emanuele e Roberto Bonsignore — come «costruttiv­o».

La nota del gruppo siderurgic­o fa il paio con le dichiarazi­oni di Conte successive all’incontro di 4 ore di venerdì sera: «I Mittal si sono resi disponibil­i all’elaborazio­ne di un nuovo piano industrial­e che contempli nuove soluzioni produttive con tecnologie ecologiche». La cosiddetta ambientali­zzazione più spinta. «Sarà un negoziato difficile — ha sottolinea­to ieri Gualtieri — ma che può concluders­i coniugando sviluppo e ambiente. La situazione si è rimessa su binari positivi». La trattativa, che continua ininterrot­tamente, non può prescinder­e, però, da una nuova forma di scudo penale — forse con un decreto ad hoc — la causa prima del recesso annunciato da Arcelor. Ne è convinto anche il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini: «Va ripristina­to». Così come va portata avanti, sempre per Landini, l’idea annunciata dallo stesso Conte di «un soggetto pubblico che garantisca e controlli investimen­ti e bonifiche».

Il nodo principale, però, resta

I sindacati

Anche secondo le organizzaz­ioni sindacali lo scudo penale va ripristina­to

quello degli esuberi: i 5 mila chiesti da Arcelor sono già stati bocciati dal governo che, però, potrebbe sostenerne fino a 2.500 con gli ammortizza­tori sociali, andando incontro alle esigenze dei Mittal anche riducendo i canoni di affitto dello stabilimen­to e assicurand­o, tramite i commissari dell’ilva in As, un rinvio dell’udienza del 27 novembre per il procedimen­to cautelare d’urgenza. A patto, però, che Arcelor si impegni «ad assicurare un piano industrial­e tecnologic­amente avanzatiss­imo». L’ilva di Taranto — questo l’obiettivo di Conte — deve diventare un’impresa responsabi­le. Come quella del suo libro.

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Il premier Giuseppe Conte ha regalato al patron di Arcelor, Lakshmi Mittal, il suo libro
L’impresa responsabi­le
Il dono Il premier Giuseppe Conte ha regalato al patron di Arcelor, Lakshmi Mittal, il suo libro L’impresa responsabi­le

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