«Un italiano a capo del Mes»
La proposta di Panetta (Bankitalia). Gentiloni: dalle polemiche danni ai mercati
Se il collante decisivo per tenere insieme la maggioranza di governo fosse solo e soltanto l’economia ci sarebbe da stare sereni dopo aver ascoltato gli interventi della «Giornata dell’ottimismo», titolo che il quotidiano «Il Foglio» ha dato all’edizione 2019 della sua festa-incontro con i lettori. Già, perché nonostante le polemiche (acerrima quella sulla riforma del Mes, il fondo cosiddetto Salva-stati) una certa fiducia sul proseguo di questo governo è stata espressa in quasi tutti gli interventi dei relatori: dal commissario europeo per gli Affari economici Paolo Gentiloni al ministro dell’economia Roberto Gualtieri, dall’ex ministro dell’economia Giovanni Tria al presidente del Parlamento europeo David Sassoli. E soprattutto da un «tecnico», il direttore generale della Banca d’italia Fabio Panetta, che ha proposto che sia un italiano il prossimo presidente del Mes.
E allora le acerrime polemiche sulla riforma? «Una tempesta in un bicchier d’acqua — le ha giudicate Gualtieri —. Si è criticato un accordo che, grazie all’italia e ad altri Paesi, non è stato modificato in peggio come qualcuno avrebbe voluto. Tria ha fatto un buon lavoro». Giudizio condiviso da Gentiloni. «L’accordo sul Mes è il risultato di una trattativa più che accettabile fatta dal governo
Singolare che proprio Salvini attacchi l’accordo sul Mes fatto dal governo di cui era vicepremier
gialloverde — ha detto —. Fa bene il ministro Gualteri a difendere l’accordo ed è singolare che proprio Salvini, che di quel governo ha fatto parte, lo attacchi. Anche questa è una delle tante azioni contro la Ue di cui dobbiamo essere molto preoccupati». Gli ha fatto eco il presidente del parlamento europeo David Sassoli: «Sulla riforma si polemizza solo in Italia. Il Mes è importante e può essere utile a quei paesi che un domani possono trovarsi in difficoltà».
Quando poi il direttore generale di Bankitalia, ha spiegato che sul Mes «la discussione avviene solo in Italia per motivi meta-economici» sono stati molti gli apprezzamenti
Grazie all’italia e ad altri Paesi il Mes non è stato modificato in peggio come voleva qualcuno
dalla platea. «C’era una spinta a modificare alcune norme in un modo a noi non favorevole — ha spiegato Panetta —, cosa che è stata evitata. Dunque non c’è stato alcun stravolgimento del meccanismo europeo di stabilità, la riforma introduce solo alcune norme tecniche per farlo funzionare meglio». E ancora: «Noi non dobbiamo ricorrere al Mes perché l’italia non è il paese più indebitato in Europa. Vi sono nazioni che hanno un debito simile al nostro e un paio molto più elevato».
Anche per il ministro Tria le polemiche sono in gran parte pretestuose, «Abbiamo avuto buoni risultati — ha sottolineato —. Si sta facendo
Si sta facendo una polemica su questioni che sono state già superate. Nessuna firma segreta
una polemica su questioni vecchie che sono state già superate non ci sono firme tantomeno segrete» anche perché la bozza di accordo approvata a giugno e che dovrebbe essere approvata a dicembre «è un documento pubblico»: il problema è che «si continua a discutere di cose per sentito dire».
Da segnalare infine l’intervento del segretario della Cgil, Maurizio Landini, che ha chiesto di inserire nella legge di stabilità la riduzione della tassazione sul lavoro dipendente e defiscalizzare gli aumenti dei contratti nazionali.
Cos’è
● Mes è l’acronimo di Meccanismo europeo di stabilità.
Il Mes è stato creato nell’ottobre 2012 in sostituzione del Fondo europeo di stabilità (Fesf), più comunemente chiamato Fondo salva Stati Efsf, un meccanismo temporaneo istituito nel 2010 per far fronte alla crisi del debito sovrano. Entrambi sono stati usati per aiutare gli Stati dell’eurozona in difficoltà. I due fondi sono rimasti due entità legali distinte e possono contare su un capitale teorico di oltre 700 miliardi di euro
Noi non dobbiamo ricorrere al Mes perché l’italia non è il Paese più indebitato in Europa