«Meno burocrazia e più infrastrutture per l’industria navale»
Vago (Msc): investiamo 3 miliardi all’anno in Italia
Il gruppo
● Il gruppo navale Msc controllato dall’armatore Gianluigi Aponte comprende le navi da crociera, i cargo, i traghetti di Gnv e i terminal, da Gioia Tauro a Bettolo (Genova). In Italia il gruppo spende ogni anno 3 miliardi di euro e dà lavoro a oltre 10 mila persone. Ha in portafoglio 4 navi extralusso e opzioni per costruirne altre due
Il fatturato dello scorso anno ha raggiunto i 2,7 miliardi di euro (+21% sul 2017), l’utile netto i 348 milioni (+12%) grazie ai 2,4 milioni di passeggeri (+20%) ospitati a bordo delle sua flotta composta da 17 navi. Msc Crociere, la quarta compagnia al mondo del settore, la prima a capitale privato, pensa però al futuro, forte di un piano industriale che, sino al 2027, prevede investimenti per 14 miliardi di euro e 40 mila assunzioni. Fra i cantieri che hanno più ordini del gruppo dell’armatore Gianluigi Aponte, c’è l’italiana Fincantieri che da poco ha consegnato due imbarcazioni.
«A marzo abbiamo ordinate quattro navi extra-lusso — dice Pierfrancesco Vago, presidente esecutivo di Msc Crociere — ma vi anticipo che abbiamo appena ottenuto due opzioni per costruirne altre due. Per cui potrebbero diventare sei, per un valore complessivo della commessa di tre miliardi di euro».
In Italia il gruppo Msc, di cui le crociere sono un’importante divisione, investe anche nelle navi cargo, nei traghetti (Gnv) e nel settore dei terminal: dal rinnovamento di Gioia Tauro alla costruzione di quello Bettolo di Genova.ogni anno, spende in Italia circa tre miliardi di euro e dà lavoro a oltre 10 mila dipendenti. Numeri importanti per il Paese, in un momento delicato. «Stiamo diventando una nazione dove il turismo è trainante — continua Vago — perché oggi le industrie rischiano di andare via, le fabbriche chiudono. Oggi chi pensa a investire in Italia con questo sistema legale e burocratico?».
Impatto ambientale Dal 2020 saremo a impatto zero di anidride carbonica, l’obiettivo è dire addio al fossile
Il governo Conte è alle prese con molti dossier. «Noi non chiediamo al governo aiuti o soldi ma che renda la burocrazia al passo con il resto del mondo e — spiega il numero uno di Msc Crociere — che garantisca infrastrutture moderne. Crediamo nell’italia perché è nel nostro Dna tanto che, dal 2020, sbarcheremo anche a Siracusa. Sarà
il nostro quattordicesimo porto tricolore. Però, servono collegamenti migliori per raggiungere e ripartire dai porti, servono i dragaggi, l’elettrificazione delle banchine senza la quale non possiamo usare le tecnologia che inquina meno che abbiamo, i depositi di gas naturale liquefatto perché sarà l’alimentazione delle navi del futuro. La nostra prima imbarcazione che lo userà arriva nel 2022».
Quando si parla di queste «signore del mare» lunghe quanto tre campi da calcio, che ospitano a bordo migliaia di persone il pensiero va a quanto inquinano e alla protezione dei mari. «Dal 2020 saremo una compagnia totalmente a impatto zero di anidride carbonica — argomenta Vago — perché bilanceremo, a nostre spese, tutte le emissioni dirette di anidride carbonica tramite progetti ambientali e l’acquisto dei primi carbon credits che saranno generati negli oceani. L’ambiente per noi è semplicemente la priorità da tempo».
Per ottenere questi risultati Msc Crociere ha chiesto ai cantieri sforzi in ricerca. «Le nostre navi sono sempre più ecologiche e per arrivare a questi risultati abbiamo iniziato il percorso di ricerca e sviluppo dieci anni fa — prosegue Vago —. Per esempio, nell’ultima arrivata, l’ammiraglia Grandiosa, a bordo c’è un sistema di riciclo, riutilizzo e smaltimento di tutti i rifiuti e non c’è una goccia d’acqua
Al vertice Pierfrancesco Vago, è presidente esecutivo di MSC Crociere. Con il ceo Gianni Onorato, sovrintendende tutte le società controllate dal gruppo MSC nel turismo