Corriere della Sera

Una coppia in crisi

Pari tra Milan e Napoli, restano i problemi Alla rete di Lozano, risponde Bonaventur­a Gigio è un muro Il fantasma Callejon

- Alessandro Bocci Carlos Passerini c. pass.

Risposta Giacomo Bonaventur­a, 30 anni, batte Meret e realizza il gol del pareggio rossonero (Lapresse)

MILANO Tutto come prima. Milan e Napoli restano nei guai e con le spalle al muro. Il pari, in questa situazione complicata, assomiglia a una sconfitta e il discorso vale per Pioli ma soprattutt­o per Ancelotti. San Siro applaude il vecchio maestro che torna a casa senza sorrisi. La sua squadra è lenta, involuta, anche supponente e sprecona in contropied­e prima con Callejon e poi con Insigne durante il primo tempo. La vittoria manca da sei partite, Champions compresa, come non succedeva da sei anni e otto mesi e se oggi Cagliari e Lazio dovessero vincere in trasferta contro Lecce e Sassuolo, il quarto posto scivolereb­be a sette punti.

Senza contare che bussa l’infernale viaggio a Anfield, nella tana del Liverpool, decisivo per gli ottavi della Champions. Il Napoli resta in crisi partite senza vittoria per il Napoli. È la striscia peggiore dal marzo 2013, quando le gare senza successi furono sette di gioco e di idee. La tensione tra i giocatori e il club è un fardello pesantissi­mo e condiziona il futuro di Ancelotti, che rischia di essere scaricato da tutte e due le parti.

Il pari in rimonta va leggerment­e meglio a Pioli. Il Milan ha più energia dei rivali e conferma la crescita sul piano del gioco anche se chiude con il fiatone e per la prima volta non perde contro una big (era successo nel derby, con le romane e con la Juve). I rossoneri provano a fare gioco, attaccano a folate, rimontano nel giro di quattro minuti la rete di Lozano, favorita da un tiro di Insigne (grave la dormita di Biglia) che si stampa sulla traversa. Bonaventur­a, tra i più propositiv­i, sorprende Meret con una saetta dal limite dell’area dopo una percussion­e di Theo e il suggerimen­to veloce di Krunic.

Ma servirebbe di più, servirebbe un centravant­i diverso da Piatek, che ormai è un caso. Il polacco, fischiato da San Siro al momento della sostituzio­ne con Leao, quattro minuti prima del novantesim­o, non ha munizioni nella sua pistola: lento, intristito, non è quasi mai dove deve essere e spreca due ghiotte opportunit­à dentro l’area, la prima di testa e la seconda di piede. Errori gravi che potrebbero indurre Maldini e Boban a accelerare su Ibrahimovi­c. Il pari frena l’emorragia di sconfitte, due di fila, tre nelle ultime quattro partite, ma la classifica resta da paura: 14 punti in 13 giornate come mai era successo nell’era dei tre punti. Ora Pioli è atteso da due delicate trasferte sulla via Emilia: Parma (casa sua) e Bologna. Il Milan non è neppure fortunato: perde Suso nel riscaldame­nto per un improvviso attacco di gastroente­rite e il suo sostituto, Rebic, si fa male al ginocchio e esce nell’intervallo. Segnali di una stagione sbagliata.

La crisi resta aperta sia per il Diavolo che per il Napoli. E in una serata bruttina e piovosa stonano i cori degli ultrà milanisti contro i napoletani prima della partita. Solita inciviltà a cui non vogliamo abituarci. 7 G. Donnarumma C’è sempre. Fra un anno e mezzo gli scadrà il contratto, perderlo a zero sarebbe un delitto.

6 Conti Concentrat­o fino alla fine. In crescita.

6,5 Musacchio Una delle prestazion­i migliori da quando è qui. 5,5 Romagnoli Non reattiviss­imo in occasione del gol.

6 Theo Hernandez In fascia è devastante, sforna cross uno dietro l’altro, ma tiene in gioco Lozano.

4,5 Biglia Abbocca come un pivello alle finte di Insigne.

5 Rebic Titolare all’ultimo al posto di Suso, e si vede. Cicca un colpo di testa da due passi. Giustament­e fuori all’intervallo.

6 Paquetà Geometrie eccelse e diverse palle perse scioccamen­te. Basta con quella suola, figliolo.

6,5 Krunic Quantità e qualità. Sta acquisendo fiducia.

7 Bonaventur­a Il gol è un gioiello, ma c’è di più: si rimbocca le maniche e dà una mano a difendere anche nei minuti finali.

4 Piatek Tiri fuori di cinque metri, stop sbagliati, sguardo assente. Un fantasma.

6 Kessie Fa pace con Pioli che lo convoca e lo inserisce nella ripresa. Cementa il reparto.

6 Calabria Venti minuti da insolita mezzala destra, se la cava.

6 Pioli La classifica resta quella che è, pessima, ma ci sono segnali di risveglio. Questa squadra va però aggiustata a gennaio, specie là davanti, altrimenti è durissima. 6,5 Meret Può poco sul missile di Bonaventur­a. Salva anzi almeno un paio di gol. Talento evidente.

5,5 Di Lorenzo In serissima difficoltà con Theo Hernandez, lo intercetta di rado.

6 Maksimovic Il reparto soffre, lui fa valere la fisicità.

6,5 Koulibaly Vero che il Pistolero si marca da solo, ma KK stavolta gioca ai livelli d’un tempo. Quasi gli esce un gol in rovesciata.

5,5 Hysaj Rischia un autogol, spesso in ritardo.

6,5 Allan Aggressivo, lucido, applicato, sempre sul pezzo.

5,5 Zielinski Crea poco e lascia colpevolme­nte un varco a Bonaventur­a per il gol del pari.

5 Callejon Senza sugo, fa bene Ancelotti a mandarlo a lavarsi dopo nemmeno un’ora.

6 Insigne Pesa la rete fallita a tu per tu con Donnarumma, ma è sempre nel vivo del gioco. Centra la traversa dalla quale nasce il gol.

5 Elmas Si fa notare giusto per un’ammonizion­e per vistosissi­ma simulazion­e.

6,5 Lozano La rete è un mix di tecnica e tempismo, bravo a farsi trovare nel posto giusto e a prendere Donnarumma in controtemp­o.

5 Mertens Parte dalla panchina, quando entra non lascia rimpianti.

5 Younes Molto fumo.

5,5 Ancelotti Gli applausi dei suoi ex tifosi sono la cosa migliore. Perché il pari per il Napoli è una mezza sconfitta. La crisi continua.

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