«Battute?», il dilemma dei programmi in seconda serata
Si può ancora immaginare un programma di «seconda serata», in onda cioè dopo la conclusione del prime time, attorno a mezzanotte? Ci sta provando, dall’inizio di ottobre, Battute?, una striscia (quasi) quotidiana (dal martedì al venerdì) di Rai2, che raccoglie una media di 400mila spettatori, e una share del 3,7%. I dati mostrano tutta la complessità di un’operazione che mira a un pubblico circoscritto ma anche motivato (a volte la messa in onda supera di parecchio la mezzanotte). È proprio la programmazione, con le sue regole, a rendere ardua un’operazione da seconda serata: perché nel tempo Battute?, condotto da Riccardo Rossi, circondato da uno stuolo di «battutisti», si è costruito un proprio pubblico, ma le variazioni negli orari e, soprattutto, nei «traini» rendono le performance altalenanti. Il martedì è ormai la serata d’oro di Rai2, grazie in particolare al successo del Collegio. Ebbene, proprio il martedì anche Battute? pare funzionare al meglio, con picchi del 6,4% (675.000 spettatori, il 22 ottobre), del 4,8% (523.000 spettatori, il 29 ottobre), del 6,1% (736.000 spettatori, il 5 novembre), del 5,3% (con 638.000 spettatori, il 12 novembre) e del 5,1% (con 632.000 spettatori, il 19 novembre). Sembra proprio che Battute? costruisca un ponte proprio col Collegio, visto che è apprezzato proprio dai target più giovani: 6,3% di share media fino a 14 anni, 4,6% fra 15 e 24 anni. Più limitato l’ascolto fra le fasce di popolazione anziane. Ma poi ci sono serate in cui il traino (o il «ponte») funziona meno: in particolare il venerdì. Un tempo la tv era in grado di costruire prodotti più ricercati e di culto proprio nella seconda serata, oggi la prima serata (che inizia regolarmente dopo le 21.30) si mangia la possibilità di uno spazio come questo: Battute? ci prova, navigando fra le serate di una rete che mostra alti e bassi. (A. G.)
In collaborazione con Massimo Scaglioni
elaborazione Geca su dati Auditel