Corriere della Sera

5G, Conte dribbla il veto di Trump

Il presidente Usa cancella la conferenza stampa. Il nodo Putin

- Di Luigi Ippolito

L’Italia non intende fare a meno della rete 5G cinese. Una posizione ribadita dal premier Conte al vertice Nato di Londra, dribblando il veto del presidente Usa Trump.

LONDRA 5G o non 5G? La questione rimbalzava ieri fra Donald Trump e Giuseppe Conte: perché mentre il presidente americano sosteneva di aver convinto il premier italiano a rinunciare alla tecnologia cinese di Huawei, che Washington considera una minaccia alla sicurezza, Conte affermava di «aver chiarito a Trump che applichere­mo la nostra legislazio­ne, che è tra le più avanzate», il che «garantirà la protezione» da qualunque rischio. «L’italia non può sfilarsi da una tecnologia», ha aggiunto. In pratica, nonostante le pressioni, l’italia non intende fare a meno della rete 5G cinese, visto anche che il nostro è stato il primo Paese occidental­e ad aderire alla Via della Seta, lo strumento di penetrazio­ne economico-politica di Pechino.

Quanto al vertice Nato che si è concluso ieri, forse l’unico vero risultato concreto è stata la decisione del leader turco Erdogan di lasciar cadere la sua opposizion­e al piano dell’alleanza Atlantica per rafforzare le difese dei Paesi baltici contro la minaccia russa. La Turchia aveva ventilato il veto sulla questione se gli alleati non le avessero manifestat­o maggior sostegno nella campagna militare contri i curdi in Siria: ma alla fine ha ceduto senza vere contropart­ite.

I rapporti con la Russia sono un altro punto di disaccordo. Il francese Macron vorrebbe far ripartire il dialogo con Mosca, con l’obiettivo di bilanciare la penetrazio­ne strategica della Cina: ma altri Paesi, dalla Gran Bretagna alla Germania, dalla Polonia ai Baltici, sono più cauti. E nel comunicato finale la Nato ha parlato di «azioni aggressive» della Russia che costituisc­ono una minaccia per la sicurezza euro-atlantica. Nella conferenza stampa, tuttavia, Stoltenber­g

ha detto che la Nato è aperta al dialogo per migliorare le relazioni con la Russia. Mentre la crescente influenza della Cina è stata definita come una sfida ma anche come una opportunit­à: secondo Stoltenber­g, Pechino deve essere chiamata a partecipar­e ai futuri colloqui sulla riduzione degli armamenti.

Macron aveva suscitato scompiglio due settimane fa dichiarand­o la «morte cerebrale» della Nato. Nella visione di Parigi, il progressiv­o disimpegno americano deve essere bilanciato dal rafforzame­nto del pilastro europeo dell’alleanza. I leader della Nato si sono quindi trovati d’accordo per istituire un comitato di esperti allo scopo di rivedere il meccanismo decisional­e dell’alleanza.

Trump si lamenta sempre che gli europei non spendono abbastanza per la difesa collettiva, che resta a carico degli americani: sono pochi i Paesi che rispettano l’obiettivo del 2 per cento del Pil. Ma la tensione tra alleati è salita dopo la diffusione del video in cui Macron, il premier canadese Trudeau e il padrone di casa Johnson sembravano prendere in giro Trump: il presidente americano ha cancellato la sua conferenza stampa finale.

I miei commenti sulla Nato? Quando c’è il ghiaccio servono i rompi-ghiaccio. Fanno rumore, ma aprono la strada Emmanuel Macron presidente francese

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La regina Elisabetta accoglie a Londra gli ospiti del vertice per i 70 anni della Nato
Anfitriona La regina Elisabetta accoglie a Londra gli ospiti del vertice per i 70 anni della Nato
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Il presidente francese Emmanuel Macron con il segretario generale della Nato Jens Stoltenber­g
Saluti Il presidente francese Emmanuel Macron con il segretario generale della Nato Jens Stoltenber­g

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