Bibbiano, il sindaco può tornare al lavoro Il Pd: «Ora le scuse»
Dopo la Cassazione. Renzi attacca la Lega e il M5S
BIBBIANO (REGGIO EMILIA) Dopo che la Cassazione ha revocato l’obbligo di dimora per il sindaco Andrea Carletti tornato in libertà, la polemica politica attorno al «caso Bibbiano» — il comune nella Val d’enza sconvolto dall’inchiesta sui presunti falsi affidi dei minori — si arroventa ancora di più. Da una parte il Pd, schierato a difesa del primo cittadino che, subito dopo il via dell’inchiesta lo scorso 27 giugno, aveva deciso di autosospendersi dal partito. In primis interviene il segretario Nicola Zingaretti per il quale c’è stata «una campagna indecente contro il Pd e il sindaco di Bibbiano che non si dimentica. Ma oggi c’è un’altra domanda. Chi chiederà scusa ad Andrea Carletti e alle persone messe alla gogna ingiustamente?». Il leader dem aggiunge: «A chi ha utilizzato una storia di cronaca giudiziaria per organizzarci una campagna politica dico nuovamente: vergognatevi!». Ma dal fronte opposto non si fa attendere la replica via Twitter del leader della Lega Matteo Salvini: «Le uniche scuse devono farle coloro che senza motivo hanno portato via i bambini alle loro famiglie e coloro che hanno coperto questo indegno sistema».
Carletti — tuttora indagato per reati afferenti a questioni amministrative «ma non coinvolto nel sistema degli affidi», dicono i suoi avvocati — può intanto tornare a ricoprire il ruolo di primo cittadino. Lo conferma il prefetto di Reggio Emilia Maria Forte: Carletti — che però parla di passo da compiere con «calma» — «da oggi può tornare a fare il sindaco nel pieno delle sue funzioni».
A sostegno di Carletti si è schierato anche il leader di Italia Viva Matteo Renzi: «Vergognosa montagna di fango, da parte di Lega e M5S — dice l’ex premier — contro un uomo che non meritava quel trattamento». I governatori Pd dell’emilia Romagna e della Toscana, Bonaccini e Rossi, parlano rispettivamente di «buona notizia per Carletti e Bibbiano» e di «vergognosa campagna della destra e di Di Maio contro i dem», mentre il sindaco di Parma Pizzarotti accusa «la politica della vergogna che ha trasformato una vicenda seria in un circo mediatico». Vinci, segretario leghista dell’emilia-romagna, replica: «Il Pd prova a discolparsi, dicendo che non è successo niente, con la revoca dell’obbligo di dimora; ma bisognerebbe usare prudenza e attendere il corso della giustizia: lo scandalo dei falsi affidi resta raccapricciante».
Nel frattempo l’indagine della Procura è a pochi giorni dal termine. Assai probabile la richiesta di giudizio immediato per i 29 indagati.