Corriere della Sera

«Trattato da orco dai barbari del web Pronto a ripartire»

Carletti: mio figlio di cinque anni minacciato di morte

- Dal nostro inviato Alessandro Fulloni

BIBBIANO (REGGIO EMILIA) «Quando rientrerò nel mio ufficio? Per ora non ci penso, bisogna fare un passo alla volta ma ci vogliono calma e gradualità. Per oggi mi accontento delle innumerevo­li telefonate di stima, amicizia e solidariet­à che sto ricevendo. Attestati che mi fanno dimenticar­e quelle continue minacce di morte indirizzat­e a me, a mia moglie e a mio figlio che ha cinque anni».

Dopo che la Cassazione martedì sera ha revocato l’obbligo di dimora, Andrea Carletti — 47 anni, laurea in Scienze politiche, dirigente alla provincia di Reggio Emilia,— è tornato un uomo libero. Ed è tornato anche — così prevede la legge Severino che norma la sospension­e degli eletti — sindaco di Bibbiano, il comune travolto dall’indagine sul presunto sistema di affidi illeciti di minori scoppiato in Val d’enza. Carletti — autosospes­o dal Pd — era stato accusato di falso e abuso d’ufficio per aver irregolarm­ente affidato alcuni spazi comunali a un’associazio­ne coinvolta nell’inchiesta.

«Ma in poche ore, dopo che la notizia dell’indagine è finita su web, telegiorna­li e carta stampata sono diventato un orco, un mostro» accusato di «nefandezze indicibili, senza capo né coda, tipo il rapimento dei bimbi, violenze, abusi». Per i «barbari del web» — così li definisce — la sentenza era «stata emessa subito: pubblico linciaggio per tutti gli indagati e in primis per il sindaco del Pd».

Carletti parla nell’ufficio a Reggio di Giovanni Tarquini, uno dei due avvocati — l’altro è Vittorio Manes, ordinario di diritto penale a Bologna — che lo assistono. Interrompe lo sfogo per telefonare alla moglie — «tra un po’ torno a casa» — e poi riprende: «Leggevo le carte giudiziari­e che raccontava­no uno scenario e sui social ne veniva descritto uno diverso, terrifican­te, vignette

Cinque mesi da incubo Le carte raccontava­no uno scenario, sul web ne veniva descritto un altro Denunciate 147 persone

sconvolgen­ti per il loro orrore, frasi irripetibi­li. Un’inarrestab­ile macchina del fango alimentata da un mix di falsità, odio, ignoranza, ipocrisia. A un certo momento ho catalogato le offese e le minacce peggiori ricevute online e ho dato mandato ai miei avvocati di denunciare 147 persone».

Il volto del sindaco è visibilmen­te provato, ma sa di essersi lasciato alle «spalle cinque mesi da incubo». Ricorda l’orario esatto in cui i carabinier­i di Reggio Emilia hanno suonato al campanello — «6 e 55 del 27 giugno scorso» — per notificarg­li gli arresti domiciliar­i, misura poi «alleggerit­a», a settembre, in quella dell’obbligo di dimora ad Albinea, il comune nel Reggiano dove vive. Resta indagato, «ma le prossime fasi giudiziari­e le affronterò a schiena dritta, fiducioso di veder riconosciu­ta la mia estraneità ai fatti contestati».

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Andrea Carletti, 47 anni
Pd Andrea Carletti, 47 anni

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