Corriere della Sera

LA SVOLTA SILENZIOSA DEL GIGANTE TEDESCO

- Aldo Cazzullo

Caro Aldo,

per il futuro politico della Germania mi pare vi siano due possibili strade: o una eterna Grosse Koalition di centrosini­stra ( finché ci sono i voti...) o un bipolarism­o all’insegna dell’alternanza, come quello conosciuto dall’italia nella Seconda Repubblica (con Cdu-csu, liberali e Afd da una parte; Spd, Verdi e Linke dall’altra). A suo avviso, quale dei due è lo scenario più probabile o, se vogliamo, migliore? Roberto Arvedi Ponte dell'olio (Pc)

Caro Roberto,

La Germania, il Paese più stabile d’europa, si è messo in movimento sotto la spinta di due crisi: quella migratoria e quella economica. Nel silenzio quasi generale è avvenuta una piccola rivoluzion­e: i 115 mila iscritti dell’spd (il partito socialdemo­cratico, in questi anni docile vassallo di Angela Merkel) hanno bocciato come leader il vice cancellier­e Olaf Scholz e hanno scelto la coppia composta da Saskia Esken e da Norbert Walterborj­ans, favorevole a un cambio di linea e a una politica più di sinistra. In particolar­e potrebbe cadere il tabù dell’alleanza nazionale (oltre alle intese locali) con la Linke, partito che in parte discende dalla Sed, insomma i comunisti. Questo non significa che la Cdu possa accordarsi con Alternativ­e für Deutschlan­d, il movimento di estrema destra. Finché c’è Angela Merkel, questo non avverrà. In futuro l’alleato naturale dei cristianod­emocratici saranno i Verdi. Ma quando i giganti entrano in crisi, può accadere di tutto. E la fine della Grande Coalizione non sarà un pranzo di gala.

Un’ultima nota: come ha spiegato il nostro corrispond­ente da Berlino Paolo Valentino, l’spd ha voluto darsi una guida duale — un uomo e una donna —, imitando i Verdi. Non si tratta di una quota rosa, ma di una quota azzurra. La politica tedesca è infatti saldamente dominata dalle donne. Vale per la destra, per la sinistra, e a maggior ragione per il centro: saldamente presidiato, oltre che da Angela Merkel — piaccia o no il più importante leader europeo di inizio millennio —, da Ursula von der Leyen, che presiede la Commission­e di Bruxelles, e da Annegret Kramp-karrenbaue­r, che guida il partito.

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