Consigli, gli indipendenti più importanti ma pagati meno
Il ruolo degli amministratori indipendenti nei board diventa sempre più importante ma a queste figure in Italia sono riservati compensi stabili e significativamente più bassi rispetto ai «colleghi» esecutivi nei board italiani e in quelli esteri, e il gap è superiore nelle imprese a capitalizzazione più bassa. Lo si rileva dal rapporto sul governo societario realizzato da Assonime che verrà presentato in occasione della annuale Italy Corporate Governance Conference 2019 che si terrà a Palazzo Mezzanotte il 9 e 10 dicembre. La governance è un asset di rilevanza crescente nelle decisioni di portafoglio e la conferenza, ospitata dal Comitato italiano di corporate governance (costituito nel 2011 da Abi, Ania, Assonime, Confindustria, Assogestioni e Borsa italiana) è un’occasione di incontro fra le nostre grandi imprese e gli investitori internazionali. Nel rapporto viene sottolineato che è acquisita l’adesione al Codice di autodisciplina e che la trasparenza è cresciuta molto nel panorama delle società. Nel 91% dei casi la composizione del consiglio è in linea con le raccomandazioni del Codice e sono sempre più diffusi i comitati, come quelli remunerazioni e nomine. L’età media dei consiglieri è di 57 anni, che sale a 60 nel settore finanziario. Restano poco diffusi invece i piani di successione.