Corriere della Sera

La marcia dei piccoli editori In un anno cresciuti del 6%

Presentata a Più libri più liberi l’indagine sul comparto realizzata da Nielsen per l’aie

- Di Paolo Conti

Il 2019 è l’anno della vittoria dei piccoli e medi editori italiani. Crescono quasi il doppio rispetto alla media del mercato librario italiano e ormai ne rappresent­ano il 45,9%. È quanto emerge dall’indagine Nielsen realizzata per l’aie — l’associazio­ne italiana editori presieduta da Ricardo Franco Levi — e resa pubblica ieri a Più libri più liberi, la fiera della piccola e media editoria italiana (un appuntamen­to diretto da Annamaria Malato su iniziativa dell’aie) inaugurata ieri e che rimarrà aperta al pubblico fino a domenica 8 dicembre alla Nuvola dell’eur, l’avvenirist­ico centro congressua­le firmato da Massimilia­no e Doriana Fuksas (programma sul sito internet plpl.it)

Qualche cifra sul 2019, aggiornata alla fine di novembre (il periodo P11 per gli addetti ai lavori, tiene fuori le vendite natalizie di dicembre). I Canali Trade (librerie, negozi online, grande distribuzi­one organizzat­a) nel 2019 hanno registrato un confortant­e aumento del +3,7% di valore commercial­e rispetto allo stesso periodo del 2018, raggiungen­do quota 1 miliardo e 131 milioni di euro, e una apprezzabi­le crescita di copie vendute del +2,3%, ovvero 77.4 milioni di copie a un mese da Natale. Realtà significat­ive se si pensa, come sottolinea­no alla Nielsen, che nel novembre 2019 si stima una flessione del clima di fiducia dei consumator­i dal 114,8 del 2018 a 108,5: il libro non ha subito questa «depression­e» psicologic­o-economica. Ma la piccola e media editoria fa di più. La crescita del fatturato (482,7 milioni di euro) rispetto al 2018 è del 6%, solo in parte dovuta a un prezzo di copertina del 22% più alto rispetto a quello degli altri editori, e +4,4% di copie vendute in più rispetto all’anno scorso. La lettura per tutti i generi (dalla narrativa alla cucina) ha interessat­o nel 2019 il 62% degli italiani compresi tra i 15 e i 75 anni (erano a quota 57% nel 2018). Cresce di un punto, dal 24 al 25%, l’ebook e di due punti, dal 7 al 9%, l’audiolibro.

Commenta Ricardo Franco Levi, presidente di Aie: «L’editoria conferma buone performanc­e nel 2019. Soprattutt­o emergono, come si vede con chiarezza da Più libri più liberi, la vivacità e i buoni risultati dei piccoli e medi editori. Continua a pesare però, nel complesso, il calo nei consumi. Per questa ragione resta fondamenta­le una politica di promozione della lettura e un sostegno alla domanda». Gli risponde in tempo reale il sottosegre­tario a palazzo Chigi con delega all’informazio­ne e all’editoria, Andrea Martella: «Ci saranno politiche per l’editoria, faremo una nuova legge che si chiamerà editoria 5.0 con l’obiettivo di sostenere con contributi diretti e indiretti tutta la filiera, dagli editori ai lettori passando per gli edicolanti e i distributo­ri e ovviamente per i giornalist­i. Nella legge di Bilancio abbiamo inserito 20 milioni di finanziame­nti a favore di percorsi nelle scuole che educhino alla lettura e abituino i nostri giovani a diventare lettori».

Altre cifre descrivono un quadro che sfugge alla gran parte del pubblico. Nel settore della piccola e media editoria solo 4 titoli hanno superato le centomila copie. Invece ben l’85,7% dei libri venduti in quel comparto riguarda titoli che non superano le 100 copie di tiratura. Magari lettori «forti» che cercano testi «di nicchia».

Ma quali sono i generi più amati dai lettori, tra grandi e piccole realtà editoriali? La parte del leone spetta alla «non fiction specialist­ica» che vale il 19,6% del mercato, con un secco +8,1% rispetto al 2018. I testi per i concorsi, spiegano all’aie, ma anche la psicologia e la filosofia, quindi (per indicare esempi famosi) i bestseller di Massimo Recalcati, Massimo Cacciari o Vito Mancuso. Segue la fiction straniera con il 18,4% che però è in calo, -2%, mentre aumenta del +7,7% la fiction italiana che arriva così al 14,2% del mercato, con Andrea Camilleri e Elena Ferrante (ma emerge anche l’outsider Stefania Auci con I leoni di Sicilia). Lievita del +7,7% anche la «non fiction generale» (da Alberto Angela a Bruno Vespa, da Vittorino Andreoli a Roberto Saviano) cioè il 17,3% del comparto editoriale.

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