Federico Moccia: «Ecco la mia storia scritta con otto lettori»
Esce oggi per Sem «La ragazza di Roma Nord» alla cui stesura hanno contribuito anche i vincitori di un concorso indetto dall’autore
«Ti aspetto, ragazza di Roma Nord». Lo striscione è esposto nella sala d’aspetto della stazione di Santa Maria Novella a Firenze. Simone, vent’anni, romano, spera così di poter attirare l’attenzione di quella sconosciuta incontrata su un treno. Ma per rintracciarla ha pochi elementi: si sono promessi di non raccontarsi niente l’uno dell’altra. Ma il gesto d’amore di Simone non passa inosservato: presto il suo diventa un caso mediatico, postato sui social da passanti e viaggiatori che si fermano a conoscerlo, vogliono raccontargli le loro storie.
Esce oggi per Sem La ragazza di Roma Nord, il nuovo romanzo di Federico Moccia, frutto di un curioso progetto editoriale.
Alla stesura del volume hanno contribuito otto potenziali autori, scelti da un concorso lanciato lo scorso luglio dall’autore di Tre metri sopra il cielo (Feltrinelli), Il cantiere delle storie. Alla proposta hanno risposto quasi mille persone, ma solo otto — tra i 18 e i 62 anni — sono entrati nel «cantiere» di Moccia: Antonietta Cantiello, Fabio Castano, Federica Costabile, Loredana Costantini, Gian Carlo Lisi, Rebecca Puliti, Noemi Scagliarini, Michela Zanarella. I loro testi fanno ora parte de La ragazza di Roma Nord, e prendono forma attraverso le persone che alla stazione si fermano a parlare con Simone: «Questo mi piace del progetto — spiega Moccia al “Corriere” —: il loro contributo è inserito nel racconto, volevo farli convivere con il personaggio, farli incontrare».
I temi emersi sono eterogenei tra di loro: «Non c’è un denominatore comune tra i lavori scelti — continua l’autore — se non delle sensazioni di vita, emozioni, dolori silenziosi. Per esempio, mi ha colpito il testo di Rebecca, la vincitrice più giovane, costruito con frasi molto brevi: una capacità moderna di fotografare una storia con pochi tratti, estrema chiarezza e profondità».
Il libro è stato presentato nella sede milanese della casa editrice, dove è intervenuto il direttore editoriale di Sem, Antonio Riccardi: «La storia di Federico si svolge in un arco narrativo teso, molto forte e battente, con dialoghi che hanno una presa diretta reale». Prosegue lo scrittore romano: «La comunità che ha risposto al progetto non era formata solo dai miei lettori, ma anche da chi è stato attratto dal “cantiere”. Questo ha permesso loro anche di essere pubblicati in una situazione già solida». E sul modo di lavorare sui suoi personaggi: «Quando scrivo è quasi come interpretare un ruolo d’attore, entro nel personaggio che creo, lo immagino in ogni aspetto: per me è come una trasposizione».