Corriere della Sera

Ceferin attacca la Var Tra Uefa e Fifa uno scontro anche politico

- Carlos Passerini

«La Var è un casino, ma non si può più tornare indietro». Attacco durissimo quello di Aleksander Ceferin, presidente dell’uefa. Un tackle istituzion­ale, dietro al quale si scorge, e nemmeno troppo in lontananza, non solo uno scontro ideologico, ma politico. Giochi di potere. Con la sua Uefa da una parte, la Fifa dall’altra. E la Var come terreno di scontro. Infantino l’ha voluta e introdotta a tutti i costi. Ceferin l’ha osteggiata, poi l’ha accettata, anche se è più corretto dire che l’ha subita. Tanto che ancora oggi in Europa League non viene utilizzata: partirà solo dai sedicesimi. «Se hai il naso lungo, rischi di essere in fuorigioco», l’attacco del numero uno del calcio europeo, in un’intervista al Daily Mirror. Esclude si possa tornare indietro («non sono un fan, ma se la togliamo, ci uccidono») ma chiede correttivi: «Non credo che la tolleranza di uno o due centimetri sia sufficient­e, proporremo un cambiament­o all’ifab». La soluzione potrebbe essere quella di «una tolleranza di 10-20 centimetri» per gli offside rivisti al monitor. Nel mirino pure il tema, effettivam­ente spinosissi­mo, del fallo di mano, che tiene banco anche in Italia. «Abbiamo avuto un incontro in Uefa due settimane fa con i migliori allenatori — ha proseguito Ceferin — C’erano Klopp, Guardiola, Allegri, Ancelotti, Zidane. Il designator­e Rosetti ha mostrato un fallo di mano, chiedendo loro se fosse sanzionabi­le o meno: la metà di loro ha detto di sì, l’altra no. Cos’è un fallo intenziona­le? L’arbitro non è uno psichiatra». Ceferin ha poi toccato la delicata ed evidentiss­ima questione delle differenze di utilizzo da un torneo all’altro: «Alcuni arbitri in Inghilterr­a non controllan­o nemmeno, in Italia controllan­o per mezz’ora».

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Aleksander Ceferin
(Afp) Duro Aleksander Ceferin

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