Martina e Benedetta i sorrisi e la rivalità
Benedetta e Martina, oro e argento, 14 anni e 26 anni Vite parallele di due campionesse così lontane e così vicine
Una è d’oro, l’altra d’argento. Benedetta Pilato è una baby campionessa, 14 anni, salita sul gradino più alto agli Europei di nuoto in vasca corta a Glasgow, in Scozia. La sua rivale è un’altra italiana, Martina Carraro, 26 anni. Le vite parallele di due campionesse così lontane eppure così vicine.
Vedremo presto se è davvero contenta di giocarsela con lei. Perché due giorni fa Martina Carraro poteva ancora dire che i cinquanta rana non sono la sua specialità: «È la mia prima medaglia europea in vasca corta (un argento, ndr) e va benissimo così. È bello essere fra le migliori, è una sensazione stupenda. Ce la giochiamo tra noi due, entrambe italiane, e credo che non sia mai successo». Ma oggi e domani a Glasgow, nel Tollcross International Swimming Centre, alle semifinali e finali dei cento rana, potrebbe andare in scena una versione riveduta e corretta di Eva contro Eva, con il giovanissimo squaletto Benedetta Pilato determinato, suo malgrado, a mangiarsi vi vele compagne avversarie. Merito dell’ingrediente segreto della sua ricetta di nuoto :« Benny» si diverte, le altre lavorano.
Ed è vero che i cinquanta metri (la specialità di casa Pilato) non portano alle Olimpiadi. Ma la quattordicenne tarantina, che si allena a Pulsano in una piscina da venticinque metri dopo aver finito i compiti di seconda liceo scientifico con informatica e senza latino (ha la media dell’otto), sta polverizzando tutti i record da quando è entrata in vasca con la cuffia della nazionale azzurra. Argento ai Mondiali di Gwangju, sedici centesimi dietro alla ventiduenne americana Lilly King, continua a migliorare le sue prestazioni ogni volta che fa una gara. A Genova, per esempio, che è la città dove 26 anni fa è nata la Carraro, ha strappato a quest’ultima il record italiano in vasca corta con 29”41, migliorandolo ancora mercoledì a Glasgow con 29”32.
Più che nemiche, Benedetta e Martina non sono nemmeno quasi amiche, c’è troppa differenza anagrafica tra di loro. La prima vive con mamma e papà a Talsano, nel Tarantino,
e si allena con Vito D’onghia, che considera un fratello maggiore. Prepara biscotti e ciambelloni che rifila al padre, esce con le compagne di classe il sabato sera per il cinema e una pizza e manifesta per l’ambiente nei venerdì di #Fridaysforfuture. La seconda vive a Bologna con il fidanzato Fabio Scozzoli, capitano della Nazionale di nuoto maschile, si allena con i suoi colleghi in una piscina olimpionica e non ha lasciato negli annali debutti memorabili.
Pilato ha esordito in Nazionale a luglio, che aveva quattordici anni e mezzo (più giovane ancora di quando cominciò Federica Pellegrini, che agli Europei di Barcellona del 2003 era praticamente quindicenne). Carraro ha debuttato ai Mondiali di Roma nel 2009, a sedici anni compiuti. E se nella foto di due giorni fa in Scozia a beneficio della telecamera sorridono entrambe, una con la medaglia d’oro tra le dita smaltate di verde, l’altra con l’argento tra le unghie rosa confetto, nel volto di Benny c’è l’entusiasmo dell’enfant terrible che è salito su una giostra fantastica da cui non ha nessuna voglia di scendere.
«Benedetta Pilato ha già ottenuto un risultato internazionale di prestigio, è riconosciuta come un talento. È una rarità, una stella che brilla di luce propria: ripropone qualunque cosa le fai vedere, con velocità incredibile», interviene Marco Pacifico, che nel Centro di Psicologia integrata per il benessere di Roma segue altri atleti in gara in questi giorni a Glasgow. Lui non è troppo preoccupato della inevitabile competizione tra le due. «La presenza della più giovane può essere uno stimolo importante per le altre. L’arrivo in un gruppo di persone molto performanti favorisce l’innalzamento delle prestazioni di tutte: si crea un sano agonismo che aiuta la crescita professionale di ciascun atleta».
Valentina Vezzali, per dire, non si è mai fatta spaventare dalle ben più giovani schermitrici Margherita Granbassi ed Elisa Di Francisca. E ha vinto l’ultima medaglia individuale nel 2014 al Mondiale di Kazan, chiudendo una lunghissima e bellissima carriera due anni dopo ai Mondiali di Rio (con un argento a squadre).
Per adesso su Instagram Benedetta batte Martina 50,2 mila follower a 26,9 mila. In vasca tra poche ore si vedrà.
@elvira_serra