Corriere della Sera

«Sul salva-stati non mi aspettavo questa reazione dell’italia»

Il vicepresid­ente della Commission­e Ue: l’automastis­mo non c’e mai stato

- DALLA NOSTRA INVIATA Francesca Basso

BRUXELLES Il nuovo titolo del suo incarico è significat­ivo e aggiunge umanità a quello che negli ultimi anni è stato visto come un ruolo molto tecnico: Mr Euro. Nella Commission­e guidata da Ursula von der Leyen, l’ex premier lettone Valdis Dombrovski­s, 48 anni, è vicepresid­ente esecutivo per un’«economia che lavora per le persone» e collaborer­à in tandem con il commissari­o all’economia Paolo Gentiloni per portare avanti la riforma delle regole Ue, incluso il Patto di stabilità, e il completame­nto dell’unione monetaria e bancaria. All’inizio dell’eurogruppo, che ha portato a uno slittament­o della riforma del Mes, Dombrovski­s aveva auspicato di «lavorare tutti con uno spirito di compromess­o per trovare soluzioni». E ieri ha aggiunto che «è importante mostrare comprensio­ne per le posizioni differenti».

Si aspettava la reazione che c’è stata in Italia sulla riforma del Mes? Quali sarebbero stati i rischi?

«Non mi aspettavo questa reazione a uno stadio così avanzato, dopo una lunga discussion­e. La riforma del Mes contiene importanti innovazion­i, soprattutt­o il backstop (il paracadute finale, ndr) per il Fondo unico di risoluzion­e, che aumenterà la stabilità per tutti i Paesi dell’area euro. Ho sentito preoccupaz­ione per

una ristruttur­azione automatica del debito, ma non c’è questo automatism­o né nel Mes attuale né nella Trattato di riforma. Sono felice che un accordo di principio sia stato trovato l’altra notte, in modo da rassicurar­e l’italia su specifiche preoccupaz­ioni che aveva manifestat­o».

Ritiene che il debito pubblico italiano sia sostenibil­e?

«I fondamenta­li macroecono­mici dell’italia sono relativame­nte solidi, incluso un debito privato relativame­nte basso e un avanzo delle partite correnti, motivo per cui nel breve periodo i rischi alla sostenibil­ità sono limitati. Inoltre, e questa è davvero una buona notizia, i rendimenti dei titoli di Stato sono sostanzial­mente scesi rispetto alla fine del 2018, con un importante risparmio sulla spesa per gli interessi, che è una cosa positiva per il bilancio pubblico. L’alto debito pubblico, il secondo più alto nell’unione dopo quello greco, è comunque un peso e un elemento di vulnerabil­ità persistent­e. Quindi è innanzitut­to nell’interesse dell’italia e degli italiani ridurre il debito».

È soddisfatt­o del compromess­o raggiunto all’eurogruppo?

«Di solito si è soddisfatt­i quando si raggiunge un accordo. Serve ancora lavoro, ma sento che c’è un atteggiame­nto costruttiv­o tra gli Stati membri. Completare l’unione bancaria sarà una delle priorità del mio mandato».

La proposta del ministro delle Finanze tedesco Scholz per un’assicurazi­one comune sui depositi bancari, subordinat­a però a una drastica riduzione dei titoli di Stati nei portafogli delle banche, va nella direzione giusta?

«Accogliamo con favore tutti i contributi al dibattito e sicurament­e accogliamo l’apertura verso lo schema europeo di assicurazi­one dei depositi da parte del ministro tedesco delle Finanze. Il compromess­o finale dovrà essere percepito come equo da tutti gli Stati membri, questo significa che le posizioni di tutti dovranno avvicinars­i».

Cosa pensa della bozza della legge di bilancio dell’italia?

«La nostra opinione è già ben nota. Abbiamo invitato tutti gli Stati membri con un bilancio a rischio di essere non conforme ai requisiti del Patto di Stabilità di correggere le loro strategie finanziari­e».

C’è un rischio di recessione nell’ue? È preoccupat­o?

«Non ci aspettiamo una recessione nella Ue, anche se è vero che in passato abbiamo visto un indebolime­nto delle economie europee e mondiali. I fondamenta­li economici nell’unione sono solidi e robusti. Tutti gli Stati membri sono destinati a crescita. Detto questo, ci sono un numero di rischi interconne­ssi che potrebbero avere un impatto negativo sulla crescita se si materializ­zassero. Dato che ci stiamo muovendo in un ambiente in cui i rischi stanno aumentando, i Paesi — soprattutt­o quelli con un debito alto — farebbero bene a portare avanti politiche fiscali prudenti. E certamente, quelli che hanno lo spazio fiscale dovrebbero usarlo adesso».

d Il fatto che il rendimento dei titoli di Stato italiani sia sceso è una buona notizia, ma l’alto debito pubblico è comunque un peso e un elemento di vulnerabil­ità

d La nostra opinione sulla bozza di bilancio di Roma è ben nota Abbiamo invitato tutti gli Stati con un bilancio a rischio a correggere le loro strategie finanziari­e

d Accogliamo con favore la proposta tedesca per un’assicurazi­one dei depositi Ma il compromess­o finale dovrà essere percepito come equo da tutti

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Vertici Ue Valdis Dombrovski­s, 48 anni, con Ursula Von der Leyen, 61 anni

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