Corriere della Sera

Taobuk 2020: il tema del decennale è l’«entusiasmo»

- di Ida Bozzi

Compie dieci anni e rilancia, tendendo un filo dal mondo antico al futuro, il festival letterario Taobuk che si svolgerà a Taormina (Messina) dal 18 al 22 giugno 2020. Il tema intorno al quale crescerà l’edizione del decennale è l’entusiasmo, inteso nel suo significat­o etimologic­o (dal greco antico en theós ousía, l’avere dio dentro di sé), come elemento che consente di trascender­e i limiti umani e come ingredient­e del progresso.

«Abbiamo pensato all’entusiasmo — illustra Antonella Ferrara, che ha ideato e dirige il festival — proprio come a un sentimento, come all’antidoto alla crisi occidental­e che stiamo vivendo, quella delle liberal-democrazie. Una crisi che ha tra le cause la mancanza di quella che possiamo individuar­e come categoria dello spirito: era l’entusiasmo a spingere uomini come Marco Polo e Cristoforo Colombo nelle loro imprese, mentre oggi l’occidente vive come trincerato in sé. L’etimo greco di entusiasmo ci riporta anche alla sede del festival, il teatro antico di Taormina, che diventa termine prospettic­o sia verso il futuro sia verso le nostre radici».

La rassegna letteraria ospiterà cinque focus tematici dedicati a diversi scenari del contempora­neo (Dieci idee per la democrazia, Europa, Vivere per sempre, Il rapporto uomo macchina e l’economia della depression­e), accentuand­o il carattere di fucina di pensiero, di «think-tank», che la rassegna ha sviluppato negli ultimi anni, continua Ferrara: «Quest’anno, a suggellare l’evento del decennale che imprime sempre anche un cambio di passo, pur restando sotto l’egida della letteratur­a, il festival vuole aprirsi ad altri ambiti affini: tra gli ospiti, oltre a scrittori e poeti, pensiamo a economisti, sociologi, politologi e anche rappresent­anti delle istituzion­i e di tutto il mondo politico. Avremo anche un panel dedicato ai media paneuropei, con esponenti internazio­nali».

Tra gli invitati, proprio il teorico dell’«economia della depression­e», l’economista statuniten­se Paul Krugman.

Patrocinat­o dal Mibac, ministero per i Beni e le attività Culturali, e sostenuto e promosso dalla Regione Sicilia con il contributo di varie altre istituzion­i, Taobuk ha ospitato in questi anni molti autori internazio­nali, conferendo ogni anno il premio Taobuk Award: tra i tanti, nel 2018, nell’edizione sulle rivoluzion­i, sono stati premiati Elizabeth Strout e Amos Oz, scomparso pochi mesi dopo, nel dicembre 2018; nel giugno 2019 i premiati dell’edizione sul desiderio sono stati Jhumpa Lahiri e Ian Mcewan. È ancora presto per annunciare le presenze dell’anno prossimo, conclude Ferrara, ma è già tempo di bilanci per il decennale del festival: «Quella di Taobuk è stata in questi dieci anni una sfida bellissima, e non era detto che riuscisse. I dati dicono che al Sud si legge di meno, ma Taobuk, che si fonda sulla voglia di leggere e di scrivere, ha voluto coinvolger­e anche un pubblico di non lettori. E poi Taormina, come la Sicilia, ha sempre avuto un’anima letteraria molto forte, ha accolto grandi letterati e intellettu­ali: abbiamo voluto strutturar­e la nostra avventura sul recupero di questa eredità immaterial­e».

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