Corriere della Sera

Lukaku: «Un titolo che alimenta il razzismo»

La prima pagina del Corriere dello Sport scatena polemiche. Anche Smalling replica

- Luca Valdiserri

ROMA La prima pagina del Corriere dello Sport ha fatto il giro del mondo, ma non come può sperare un editore. Il titolone «Black Friday», associato alle foto di Romelu Lukaku e Chris Smalling per presentare Inter-roma, ha scatenato una reazione internazio­nale — giornali e siti di tutta Europa, più moltissimi club calcistici — ed è costato al pallone italiano l’ennesima accusa di razzismo. Questa è l’immagine che hanno all’estero. Giusta? Sbagliata? Di sicuro così viene percepita la serie A, che continua a perdere appeal. Il riferiment­o al colore della pelle dei due ex calciatori del Manchester United è stato visto come l’ultimo gradino di una scala che scende sempre più in basso: dai buu proprio a Lukaku allo stadio di Cagliari (ma il Giudice sportivo non ha preso provvedime­nti contro la società sarda) al pallone calciato in curva da Mario Balotelli in Verona-brescia, in risposta ad altri versi della scimmia che venivano dagli spalti. I due calciatori in copertina hanno risposto via social. Lukaku: «Uno dei titoli più stupidi che abbia mai visto nella mia carriera. Così si continua ad alimentare la negatività e il tema del razzismo anziché parlare della bellissima partita che si giocherà fra due grandi club». Smalling: «È sbagliato e altamente indelicato. Spero che chi l’ha scritto si prenda le proprie responsabi­lità e comprenda il potere che ha in mano attraverso le parole e l’impatto che queste parole possono avere». Clamorosa poi la decisione della Roma e del Milan (non direttamen­te coinvolto, ma con un amministra­tore delegato come Ivan Gazidis molto sensibile al tema razzismo) di chiudere le

d Zazzaroni Era ed è solo l’elogio della differenza, la ricchezza magnifica della differenza d Smalling È sbagliato, spero che chi ha scritto capisca il potere che hanno le parole

porte dei loro centri di allenament­o, fino al termine del 2019, ai giornalist­i del quotidiano sportivo. Il chief strategy officer della Roma, l’inglese Paul Rogers, ha chiarito a BBC Sport: «Le intenzioni dell’articolo erano positive, ma il titolo ha completame­nte oscurato il messaggio antirazzis­ta contenuto all’interno. Sfortunata­mente, come abbiamo visto sui social, la maggior parte della gente vedrà quel titolo in prima pagina piuttosto che leggere l’articolo e questo crea un nuovo problema nel momento in cui stiamo tutti cercando di combattere il problema del razzismo nel calcio italiano». I vertici del Corriere dello Sport hanno ribadito di essere da sempre in prima fila contro il razzismo e il direttore Ivan Zazzaroni ha ripetuto che il titolo «era ed è solo l’elogio della differenza, l’orgoglio della differenza, la ricchezza magnifica della differenza». Ma il resto del mondo non capisce proprio questo concetto di «differenza». Così come non capisce che in Italia, uscendo dal calcio, il politicall­y correct sia spesso visto come un passo indietro e non in avanti.

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La prima pagina del Corsport
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