Corriere della Sera

Un’accelerata per allungare

Una vittoria contro la Roma può lanciare i nerazzurri a +4 sulla Juve

- Milano, ore 20.45 Guido De Carolis

MILANO La situazione è nuova, l’emozione alta, la chance va capitalizz­ata da tutti a tutti i costi. L’inter fresca capolista è a un bivio cruciale della stagione. A San Siro riceve una Roma in formissima, reduce da cinque vittorie nelle ultime sei partite e decisa a consolidar­e la posizione Champions. I nerazzurri però viaggiano a velocità incredibil­e e, dopo aver messo in fila cinque successi, con un’altra sgasata potrebbero momentanea­mente staccare di quattro punti la Juventus, impegnata domani all’olimpico con la Lazio, e fiondarsi così verso il match da dentro o fuori di martedì in Champions con il Barcellona. La classifica è signora e padrona di una partita dove il passato s’intreccia con il presente e anche con il futuro.

Antonio Conte aspetta con ansia l’arrivo di Babbo Natale, «perché dobbiamo tenere duro fino alla sosta, tenendo il petto in fuori, stringendo i denti e incrociand­o le dita». L’inter massacrata dagli infortuni è ormai temprata mentalment­e per viaggiare in emergenza, anzi sembra quasi diventare più forte nelle difficoltà. A centrocamp­o i reduci rimasti sono appena tre: Vecino, Brozovic e Borja Valero. La sosta di Natale è ancora lontana, «inutile piangersi addosso» sottolinea l’allenatore nerazzurro, in attesa della pausa non solo per recuperare Sensi, Barella e Sanchez, ma pure per scartare i regali (Vidal e Kulusevski per primi) che l’ad Beppe Marotta sta provando a impacchett­are.

Inter-roma però è anche quel che poteva essere e non è stato, storie d’amore mai consumate. Edin Dzeko, recuperato e pronto a guidare l’attacco gialloross­o, contro il tecnico che avrebbe potuto allenarlo alla Roma, lo avrebbe voluto all’inter e invece stasera se lo ritrova contro. «Sì, è vero, Totti mi aveva chiamato e illustrato un po’ la situazione. Ho fatto delle valutazion­i, non ho sentito che era il momento giusto e ho declinato l’offerta, in maniera molto rispettosa. Roma è una grandissim­a

La sfida Lautaro Martinez,

2 anni, ha segnato in campionato 8 gol e altri

5 in Champions League. Edin Dzeko, 33 anni, in serie A ha realizzato 6 reti, più altre 2 in Europa League

(Ansa, Lapresse) piazza e un giorno me l’augurerei, è un’esperienza incredibil­e», racconta Conte. Quel rifiuto aprì la strada a Paulo Fonseca, «bravo a portare la sua idea e a modellarla, sta facendo bene», il compliment­o dell’ex c.t. al collega.

«Per me è un onore se alla Roma hanno pensato a Conte e poi a me», replica Fonseca. «È un grandissim­o allenatore, l’inter ha un’idea di gioco molto particolar­e, dinamiche tattiche interessan­ti, sicurament­e sarà una partita difficile», aggiunge il portoghese.

Un match da interpreta­re con attenzione e in cui i due attacchi saranno sotto osservazio­ne. L’inter è sempre andata in gol in tutte le gare della stagione e poggia sulla coppia Lukaku-lautaro, spinta dall’entusiasmo e gonfiata da numeri mostruosi: 24 reti in due tra serie A e coppa. La Roma gira attorno a Dzeko, ha recuperato una freccia importante come Mkhitaryan e ha nell’ex Zaniolo un’arma letale. Di rimpianti però non vive l’inter. Qualche rammarico per la cessione di Zaniolo resta, nessuno per la partenza di Nainggolan. «Ho grande affetto per Radja, lo volevo al Chelsea, però andare a Cagliari è stata la scelta migliore. Se non è all’inter deve domandarsi il perché», rimarca infine Conte.

Il passato però è un ricordo sbiadito, il presente un impegno pressante, da superare con un’accelerata per inserire così la sesta (vittoria) e continuare la marcia da scudetto.

Conte Totti mi voleva alla Roma, ma non era il momento giusto. È una piazza che mi augurerei in futuro

Fonseca Per me è un onore se alla Roma hanno pensato a Conte e poi a me: lui è davvero un grande allenatore

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