«Italia viva cerca visibilità Nessuno di noi sa se dureremo»
Padoan: sul cuneo si sbagliano
Onorevole Padoan, che succede? Lei ha esperienza di manovre, ma un tasso di litigiosità così nella maggioranza non si era mai visto.
«Sono successe due cose — risponde l’ex ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan (Pd) —. La maggioranza che sostiene questo governo è più eterogenea e questo rende più complicato dettare una chiara linea strategica. La seconda cosa è che la discussione si è accesa su voci che valgono appena 1,7 miliardi, cioè il 5% della manovra, ma questo paradossalmente rende più complicata la partita perché essa si combatte su poste simboliche per avere visibilità, anziché sulla sostanza: i 23 miliardi destinati a evitare l’aumento dell’iva e i 3 miliardi per il taglio del cuneo».
Italia viva vuole cancellare plastic tax e sugar tax. E non sente ragioni. Che ne pensa?
«Italia viva ha da una parte esigenza di visibilità e dall’altra pone un tema vero, quello delle conseguenze negative che possono avere le tasse, sopratutto se disegnate in fretta. A questo punto, non resta che ragionare pacatamente su come trovare altre coperture, perché non va dimenticato che l’idea di introdurre le microtasse è nata dall’esigenza di una completa copertura della manovra».
Ma le altre coperture su cui si ragiona sono sempre sulle entrate, per esempio una Robin tax sulle concessionarie. E i tagli di spesa?
«La spesa corrente, dopo anni di diminuzione, è aumentata per via delle due misure bandiera del precedente governo: il Reddito di cittadinanza e Quota 100. Sarebbe stato meglio completare la copertura della manovra intervenendo su Quota 100, che è
Poste simboliche C’è un’alleanza eterogenea e questo complica le cose. La discussione si è accesa su voci che valgono appena 1,7 miliardi, cioè il 5% della manovra
una misura dannosa, ma non è stato possibile perché i 5 Stelle hanno confermato Quota 100 tra le loro priorità. Sulla Robin tax sono perplesso perché essa potrebbe ribaltarsi sugli utenti dei servizi in concessione. Insomma, sarebbe una tassa di difficile gestione».
Italia viva ha anche proposto di ridurre le risorse per il taglio del cuneo fiscale.
«Sarebbe un errore. Il taglio delle tasse sul lavoro è efficace solo se ha quantità critiche e già i 3 miliardi stanziati per il 2020 sono una cifra limitata. Per le coperture meglio lavorare sulla lotta all’evasione».
Visto come sta andando, il Pd ha fatto bene a volere questo governo?
«Sì, ha impedito elezioni anticipate, col rischio molto elevato di una vittoria della Lega di Salvini. Detto questo, il Pd, come al solito, paga il suo senso responsabilità. Siamo da molti anni una forza di governo che si preoccupa di quello che serve al Paese prima che degli interessi di partito».
Ma durerà?
«Ce lo chiediamo tutti. Ma ricordiamoci che l’anno scorso era anche peggio. Di questi tempi c’era stata la famosa notte del balcone di Palazzo Chigi e il Parlamento costretto a confrontarsi con tre manovre diverse nel giro di qualche settimana. Adesso sì, c’è concitazione, ma possiamo farcela».