Corriere della Sera

Boban, rebus mercato «Ora vediamo cosa sarà possibile fare...»

Pioli: «Colpa mia, ma certo noi non siamo questi»

- Monica Colombo

BERGAMO Umiliato da quella stessa squadra che nei programmi dell’ad Gazidis viene portata ad esempio perché riesce a sostenersi valorizzan­do i giovani, il Milan ha sancito il fallimento del suo progetto tecnico. «Abbiamo commesso errori sotto ogni profilo: tattico, tecnico e atletico. Del resto abbiamo affrontato l’avversario peggiore che ci potesse capitare. L’atalanta si è dimostrata troppo superiore nei nostri confronti» mastica amaro Stefano Pioli. Mentre tre anni fa il Diavolo sollevava il suo ultimo trofeo a Doha, la Supercoppa Italiana ai danni della Juventus con il rigore decisivo di Pasalic (ieri fantastico protagonis­ta del successo bergamasco),il presente è contrasseg­nato da una lotta intestina senza precedenti. I dirigenti dell’area tecnica contro le politiche del fondo, Elliott seccato per le dichiarazi­oni scarica-barile dei manager, Pioli caustico con i giocatori. È l’ora della resa dei conti: peccato che il girone d’andata non si sia ancora concluso e la stagione sembra avviata a una deprimente mediocrità. Ma andiamo con ordine.

Dopo aver assistito alla peggior recita rossonera del campionato Zvone Boban, che ha il merito di metterci sempre la faccia, confessa il proprio disagio per la storica disfatta. «È giusto essere tristi e sconcertat­i. E anche preoccupat­i dal momento che la gara è stata dominata dall’atalanta. Non ce lo aspettavam­o perché la squadra sembrava in crescita. È uno stop disastroso, ma dovremo avere la forza di reagire». Il manager croato non mette in discussion­e l’operato di Pioli, anche per i progressi dell’ultimo mese e mezzo, ma non si può esimere dal provare vergogna. «Non ci sono dubbi, ognuno di noi sente un dolore profondo, soprattutt­o alla luce della non prestazion­e che abbiamo visto. Non cerchiamo patetiche difese di questa patetica sconfitta». Il popolo rossonero è attonito dopo la terza stagione consecutiv­a dominata da mercati con cifre stellari. «Noi siamo i primi tifosi del Milan. Per me è patetico scusarsi dopo un rovescio del genere, offende quasi di più gli appassiona­ti. È un disastro, ci dispiace tanto».

Lacrime Gigio Donnarumma lascia in lacrime il campo di Bergamo dopo aver subito 5 gol (Getty Images)

D’accordo, ma intanto con il mercato è alle porte ci sarebbe la possibilit­à di cambiare in parte il volto della squadra. «Cercheremo di fare del nostro meglio rispetto a quello che potremo e che ci permettera­nno di fare per migliorare la squadra» sibila Zvone, prima dell’affondo decisivo. «La difficoltà è quando non vedi certe cose che avrebbero dovuto essere chiare nelle letture: la squadra è molto giovane, ma questa è la politica della società. Perdere fa sempre male, vorremmo essere subito competitiv­i, ma ci vuole un po’ di tempo. Deve essere chiaro a tutti che in un anno o in sei mesi non si può rifare il Milan di Berlusconi»

Ibra si decida Ultimatum a Ibra: deve dare una risposta entro Natale, Todibo ha l’ok del Barcellona

conclude Zvone che avrebbe voluto procedere nell’estate scorsa a uno smantellam­ento della rosa, avendo ereditato dalla gestione cinese giocatori considerat­i non idonei. Le dichiarazi­oni ovviamente non sono piaciute a Londra, presso la sede del fondo, dove ricordano le cifre spese fin qui. In questo contesto burrascoso, anche per valutare eventuali piani B, Boban pretende da Ibrahimovi­c una risposta positiva o negativa entro Natale. Ci vorrà qualche giorno in più per definire la questione Todibo, nonostante il Barcellona abbia dato semaforo verde all’operazione.

Pioli punta l’indice contro i giocatori. «Questa sconfitta è figlia di una cattiva settimana. Abbiamo sbagliato completame­nte l’approccio, ma io ho scelto i giocatori e quindi la colpa è mia. Sarebbe facile chiedere scusa, ma non siamo questi».

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