Corriere della Sera

Patto per tornare grandi

Intesa per cinque anni e stipendio triplicato, Charles leader del futuro

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La busta con il contratto nuovo, da conservare fra i ricordi di un’annata fantastica. Sono giorni dolci per Charles Leclerc, sempre più al centro dei piani della Ferrari. Dopo promesse d’amore e compliment­i reciproci è arrivata la firma di un matrimonio che promette fedeltà ed emozioni. L’accordo è stato raggiunto per cinque stagioni, un periodo lungo per gli standard della Formula 1. Il monegasco riceverà anche un importante adeguament­o dello stipendio (si parla di 9 milioni l’anno, a salire, più del triplo rispetto a prima). L’aumento ripaga lo strepitoso debutto con 7 pole e 2 vittorie, fra le quali quella in casa a Monza, e serve anche a sistemare gli equilibri interni riducendo la differenza salariale con Sebastian Vettel, finito dietro in classifica (il tedesco prende sui 35 milioni).

La Ferrari blindando il campioncin­o del Principato guarda lontano. Mette basi solide per provare a costruire un ciclo vincente, «stabilità e serenità» sono parole molto usate dall’ad Louis Camilleri. Quest’ultima scelta va in quella direzione. Charles finora ha guidato con un contratto di quelli per i piloti dell’academy (viene dal programma giovanile) e l’intesa sarebbe continuata fino al 2022. Ma i vincoli, economici e non solo, erano troppi per proseguire a quelle condizioni. La trattativa per rinegoziar­e è stata condotta da Nicolas Todt, il manager che lo segue sin da bambino.

Da quando è arrivato a Maranello il ragazzo cresciuto nel mito di Ayrton Senna ha impiegato pochissimo a far emergere le qualità che gli ingegneri avevano già notato durante i test e nelle corse juniores: alla sua seconda gara in Ferrari, in Bahrein, ha firmato la pole e avrebbe vinto se un guasto non lo avesse rallentato a pochi giri dal traguardo. «Ce lo aspettavam­o veloce — ha raccontato Mattia Binotto —, ma davanti a simili prestazion­i non si può non restare sorpresi». Per il team principal, che lo segue un po’ ovunque, è «un investimen­to sul futuro» e come tale va protetto da una buona polizza. Con il prolungame­nto fino al 2024 la Ferrari toglie il suo giovane purosangue dal mercato piloti. Ha già ricevuto tante «attenzioni», troppe:

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