Scuote il figlio che non si addormenta Neonato in coma. «È senza speranza»
Padova, indagata la madre 29enne: l’ho cullato troppo violentemente
Un bimbo di cinque mesi che piange nel cuore della notte, una madre che lo culla. Il piccolo è però inconsolabile e allora lei cerca di farlo smettere scuotendolo, forse esasperata, forse inconsapevole. La situazione precipita, il bimbo di colpo non piange e non respira più. Lo portano di corsa in ospedale e finisce in coma. Ieri, dopo sei giorni, i medici dichiarano che non presenta alcuna attività cerebrale. Si sta dunque trasformando in tragedia la vicenda che ha visto per protagonista una ventinovenne di Mestrino, Vicenza, che ha subito riconosciuto le proprie responsabilità: «Sono stata io, l’ho cullato troppo forte», aveva detto disperata il giorno del ricovero in rianimazione all’ospedale di Padova.
Il filo di speranza si è spezzato ieri, quando i dottori si sono arresi di fronte alle macchine che rilevavano il flusso sanguigno al cervello. «Attività cerebrale nulla», hanno concluso i dottori della Pediatria
rinviando alla commissione medica l’ultima parola sul decesso del piccolo. Se sarà stabilita la morte clinica, verranno staccate le macchine che lo tengono in vita.
Si chiama «baby shake syndrome», sindrome del bambino scosso che nei neonati può provocare gravissimi danni cerebrali e neurologici, fino alla morte. Dal punto di vista sanitario si tratta di una forma di maltrattamento fisico del quale sono vittime i bambini al di sotto dei due anni per il fatto che i muscoli cervicali del collo sono ancora deboli e non riescono a sostenere la testa.
Dal punto di vista giudiziario i reati sono invece ben definiti. La madre è stata inizialmente indagata per lesioni gravissime che potrebbero ora trasformarsi in omicidio colposo. «Non dormiva da almeno due ore e mezza, così l’ho preso e l’ho cullato, troppo forte forse, e l’ho appoggiato sul lettino», ha spiegato la donna agli inquirenti, prima di entrare in uno stato confusionale. «La mia cliente ora non si rende conto di nulla, buio totale su quanto accaduto», ha detto il suo avvocato, Leonardo Massaro. Secondo il legale la giovane mamma sarebbe comunque stata vittima di blackout di pochi secondi, nel quale era completamente incosciente, salvo riprendersi qualche secondo dopo aver posato il piccolo sul lettino.
La donna è sposata e la coppia ha un’altra figlia piccola, di un anno e mezzo. Sul caso si è espresso anche il Tribunale per i minorenni di Venezia che ha deciso di affidare temporaneamente la bambina ai nonni considerando la situazione familiare poco stabile nonostante la madre non sia considerata pericolosa per la primogenita.
La vicenda
● Nella notte fra venerdì e sabato scorsi una madre di 29 anni di Vicenza, nel tentativo di fermare il pianto del suo bimbo di 5 mesi gli ha provocato l’arresto cardiocircolatorio
L’avvocato
Secondo il suo legale, la donna sarebbe stata vittima di blackout di pochi secondi
● Il piccolo è stato subito ricoverato in rianimazione all’ospedale di Padova, in coma. Ieri i medici hanno constatato che il neonato non presenta più alcuna attività cerebrale
● La madre è indagata dalla procura di Padova per lesioni gravissime. Per il giudice dei minori non è pericolosa