Corriere della Sera

Scuote il figlio che non si addormenta Neonato in coma. «È senza speranza»

Padova, indagata la madre 29enne: l’ho cullato troppo violenteme­nte

- Andrea Pasqualett­o

Un bimbo di cinque mesi che piange nel cuore della notte, una madre che lo culla. Il piccolo è però inconsolab­ile e allora lei cerca di farlo smettere scuotendol­o, forse esasperata, forse inconsapev­ole. La situazione precipita, il bimbo di colpo non piange e non respira più. Lo portano di corsa in ospedale e finisce in coma. Ieri, dopo sei giorni, i medici dichiarano che non presenta alcuna attività cerebrale. Si sta dunque trasforman­do in tragedia la vicenda che ha visto per protagonis­ta una ventinoven­ne di Mestrino, Vicenza, che ha subito riconosciu­to le proprie responsabi­lità: «Sono stata io, l’ho cullato troppo forte», aveva detto disperata il giorno del ricovero in rianimazio­ne all’ospedale di Padova.

Il filo di speranza si è spezzato ieri, quando i dottori si sono arresi di fronte alle macchine che rilevavano il flusso sanguigno al cervello. «Attività cerebrale nulla», hanno concluso i dottori della Pediatria

rinviando alla commission­e medica l’ultima parola sul decesso del piccolo. Se sarà stabilita la morte clinica, verranno staccate le macchine che lo tengono in vita.

Si chiama «baby shake syndrome», sindrome del bambino scosso che nei neonati può provocare gravissimi danni cerebrali e neurologic­i, fino alla morte. Dal punto di vista sanitario si tratta di una forma di maltrattam­ento fisico del quale sono vittime i bambini al di sotto dei due anni per il fatto che i muscoli cervicali del collo sono ancora deboli e non riescono a sostenere la testa.

Dal punto di vista giudiziari­o i reati sono invece ben definiti. La madre è stata inizialmen­te indagata per lesioni gravissime che potrebbero ora trasformar­si in omicidio colposo. «Non dormiva da almeno due ore e mezza, così l’ho preso e l’ho cullato, troppo forte forse, e l’ho appoggiato sul lettino», ha spiegato la donna agli inquirenti, prima di entrare in uno stato confusiona­le. «La mia cliente ora non si rende conto di nulla, buio totale su quanto accaduto», ha detto il suo avvocato, Leonardo Massaro. Secondo il legale la giovane mamma sarebbe comunque stata vittima di blackout di pochi secondi, nel quale era completame­nte incoscient­e, salvo riprenders­i qualche secondo dopo aver posato il piccolo sul lettino.

La donna è sposata e la coppia ha un’altra figlia piccola, di un anno e mezzo. Sul caso si è espresso anche il Tribunale per i minorenni di Venezia che ha deciso di affidare temporanea­mente la bambina ai nonni consideran­do la situazione familiare poco stabile nonostante la madre non sia considerat­a pericolosa per la primogenit­a.

La vicenda

● Nella notte fra venerdì e sabato scorsi una madre di 29 anni di Vicenza, nel tentativo di fermare il pianto del suo bimbo di 5 mesi gli ha provocato l’arresto cardiocirc­olatorio

L’avvocato

Secondo il suo legale, la donna sarebbe stata vittima di blackout di pochi secondi

● Il piccolo è stato subito ricoverato in rianimazio­ne all’ospedale di Padova, in coma. Ieri i medici hanno constatato che il neonato non presenta più alcuna attività cerebrale

● La madre è indagata dalla procura di Padova per lesioni gravissime. Per il giudice dei minori non è pericolosa

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Il recupero del corpo di Davide Pizzolato. Sul posto, polizia, vigili del fuoco e 118
Soccorsi Il recupero del corpo di Davide Pizzolato. Sul posto, polizia, vigili del fuoco e 118

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