Corriere della Sera

Regole e sponsor del campione a km zero

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BORMIO (f. van.) Quanto vale oggi Dominik Paris al cambio della comunicazi­one globale e del mondo degli sponsor? «Preferisco non dare cifre. Ma vi assicuro che le richieste arrivano e sono numerose, anche se in certi casi siamo costretti a dire di no: o non si trova la quadra o si tratta di proposte in contrasto con le regole del pool della Fisi», dice Georg Pircher, che dopo essere stato il manager di Armin Zoeggeler da qualche anno cura gli interessi di Domme. Proviamo comunque a pesare sul piano commercial­e il campione azzurro: a occhio e croce si colloca attorno al milione e mezzo di euro, forse perfino di più. Prima di tutto, ha un accordo con Red Bull Internatio­nal, proprietar­ia del team di F1 e, nello sci, già partner della Vonn, e con Nordica, della quale è in pratica l’unico atleta nelle prove veloci: entrambe assicurano la parte più ricca degli introiti. Dopo ci sono altri finanziato­ri, a cominciare da Finstral, Uvex e il territorio della Val d’ultimo, che ritoccano i montepremi delle gare. Un successo a Bormio vale 45 mila euro, ma a Kitzbuehel diventano 75 mila. Facendo due conti, il bottino stagionale di Paris può così oscillare tra i 200 e i 250 mila euro. È un serbatoio che nel futuro potrebbe ampliarsi: Paris muove interesse sul fronte italiano e su quelli tedesco, svizzero e austriaco. La strategia di comunicazi­one di Pircher con qualsiasi partner si basa però su un caposaldo: «Con il consenso dell’atleta, considero solo accordi che permettano a Dominik di sentirsi a suo agio e di apparire come un personaggi­o della sua terra». Il campione a chilometro zero.

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