Corriere della Sera

Ibra forza 10

Il ritorno Ostenta gli occhi del Diavolo, debutto previsto il 15 gennaio in Coppa Italia «Lotterò per dare una svolta al Milan» La sfida di Zlatan, dimostrare a tutti di poter battere anche il tempo che passa

- Carlos Passerini

MILANO Gli occhi del Diavolo. Rossi e neri. C’è tutto Ibra, in quell’immagine postata ieri dallo svedese, di buon mattino, su Instagram: la rabbia, l’orgoglio, la vanità, la fierezza, la forza, il ghetto, il fuoco. Un indizio social che ha anticipato l’ufficialit­à del suo passaggio al Milan, arrivata verso sera, con allegato messaggio ai suoi nuovi vecchi tifosi: «Sto tornando in un club che rispetto enormement­e e in una città che amo. Lotterò con i miei compagni di squadra per cambiare il corso di questa stagione e farò di tutto per centrare i nostri obiettivi».

Una dichiarazi­one di guerra, alla maniera di Zlatan. Che ha una voglia matta di spaccare il mondo, assicura chi lo segue da sempre, vale a dire Mino Raiola, il suo agente fin dai tempi dell’ajax, che stavolta non si è dovuto occupare della trattiva in prima persona. Sempliceme­nte perché non ce n’era bisogno, perché stavolta non era tanto una questione di soldi, ma di durata. Trovata un’intesa sul meccanismo che fa scattare il rinnovo per un altro anno, legato a un serie di obiettivi individual­i come gol e presenze, l’ideale stretta di mano è arrivata subito. I 3 milioni netti per questi sei mesi più i 5 per l’eventuale prossima stagione sono cifre esorbitant­i per uno che va per i 39, verissimo, ma non sono la chiave. Non per uno con un patrimonio che supera i 100 milioni.

Arriverà il 2, debutto probabile il 15 in Coppa Italia con la Spal. Ha dentro il fuoco, assicura chi gli sta vicino. Altrimenti, sempliceme­nte, non avrebbe detto sì. Perché se a 38 anni ha scelto di imbarcarsi in un’avventura incerta e rischiosa come questa, spiegano i suoi amici, è perché ha bene in mente l’obiettivo finale, il senso della scelta: dimostrare a tutti d’essere più forte anche del tempo che passa. Il Milan come scommessa, come misura della propria forza. Ha sempre vissuto di sfide, Zlatan. Con se stesso, con gli altri. E nella sua testa una sfida nella sfida sarà quella con l’odiato Cristiano, al quale non ha mai risparmiat­o tackle spietati. Giusto qualche settimana fa ha detto che «il vero Ronaldo è solo il brasiliano».

Certo, lo sconto fiscale del decreto Crescita lo agevola, e parecchio. Milano era la soluzione ideale, per mille ragioni. Tutto tornava: la sfida, i desideri della moglie Helena, il business. Ma a sperare nell’affare è anche il Milan. Che ha ricavi bloccati su quota 240 milioni da ormai dieci anni. La speranza di Elliott è che l’effetto Ibra possa essere un gol anche per il marketing, settore inguaiato al pari di quello calcistico. Ma non è solo questione di magliette, biglietti o gadget da vendere. A giugno scadrà l’accordo con Emirates. E l’ad Gazidis confida che un Ibra in più possa rivelarsi prezioso, un bomber in più, nella ricerca di un eventuale nuovo sponsor di maglia, vitale per il futuro del club. Prima si parlava di social, quindi proviamo a spiegarla così: oggi il Milan su Instagram ha 6,7 milioni di seguaci. Ibra, da solo, 40.

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Zlatan Ibrahimovi­c, 38 anni. In alto a destra il post su Instagram con gli occhi rossoneri
(Ap) Grinta Zlatan Ibrahimovi­c, 38 anni. In alto a destra il post su Instagram con gli occhi rossoneri
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