Il bello universale di Raffaello e quello invisibile di Beethoven
Nel nuovo numero arte, musica, anniversari. Testi di Paolo Giordano e Alessandro Piperno
Dopo l’anno del genio polimorfo di Leonardo, il 2020 sarà l’anno della pittura di Raffaello Sanzio (1483-1520) e della musica di Ludwig van Beethoven (1770-1827): saranno passati infatti 500 anni dalla morte dell’artista simbolo dell’armonia rinascimentale e 250 dalla nascita del compositore che inaugura il Romanticismo tedesco.
In vista delle celebrazioni dedicate a queste due figure, «la Lettura» apre il nuovo numero, il #422 in edicola fino a sabato 4 gennaio, con un ampio speciale: numerose voci raccontano aspetti diversi di queste «grandi bellezze» (e non è casuale la citazione del film La grande bellezza di Paolo Sorrentino, visto che quattro pagine del numero sono dedicate alla nuova serie tv diretta appunto da Sorrentino, The New Pope).
Tornando alle bellezze di Raffaello e Beethoven, i contributi sono tanti: apre Giulio Giorello che inquadra la bellezza «matematica» di artisti così diversi tra loro, con le simmetrie perfette nelle opere di Raffaello, tra cui lo Sposalizio della Vergine, e le inattese proprietà «numeriche» delle sinfonie di Beethoven.
In particolare, all’artista urbinate della bellezza assoluta è dedicato l’articolo di Stefano Bucci, che anticipa le grandi iniziative del cinquecentenario: con la direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, ci accompagna in un ideale percorso attraverso le meraviglie (e i nuovi restauri) di Raffaello ai Musei Vaticani, uno dei fulcri delle celebrazioni. Sullo Sposalizio della Vergine è in corso un progetto di «cinematizzazione» a cura del regista Peter Greenaway: ne scrive Vincenzo Trione, mentre Annachiara Sacchi intervista Antonio Forcellino che dedica il terzo volume della sua trilogia narrativa, dopo Leonardo e Michelangelo, proprio a Raffaello. E l’analisi filosofica dell’opera dell’artista a confronto con Platone è affidata a Mauro Bonazzi. Due mostre esplorano infine «il prima e il dopo Raffaello»: ne scrive Arturo Carlo Quintavalle.
Diversissime le due «Europe» di Raffaello e Beethoven nel 1520 e nel 1770, come raccontano gli interventi di Amedeo Feniello e di Sergio Romano. In particolare, del compositore tedesco parla lo scrittore Alessandro Baricco (che gli dedicò il suo debutto alla regia nel 2008), intervistato da Helmut Failoni. Chiude lo speciale l’intervento di un compositore contemporaneo, Nicola Campogrande, che si addentra nelle partiture beethoveniane e ne illustra l’impatto innovativo e l’eredità giunta fino a oggi.
Gli anniversari del 2020 continuano in letteratura: nel 1920 nasceva Isaac Asimov, padre dei robot della science fiction moderna, cui sono dedicati l’articolo di Massimiano Bucchi e la pagina di visual data. A un grande del Novecento scomparso nel 1960, romanziere dell’«uomo in rivolta», Albert Camus (1913-1960), è dedicata l’analisi di Alessandro Piperno, che ne indaga la visione del mondo. Paolo Giordano legge il memoir sulla cecità di John M. Hull, Il dono oscuro (Adelphi).
Ancora sui personaggi dei romanzi e sulla loro capacità di intercettare il mondo contemporaneo: l’annata del 2019 ha portato in libreria un gran numero di romanzi dedicati alle figure di madri e padri. Dieci tra i libri più significativi, selezionati da «la Lettura», sono stati sottoposti all’analisi dello psicoterapeuta Giancarlo Dimaggio, che spiega quale tipo di genitorialità ci viene presentato dalla letteratura oggi. E uno psicopatologo dello sviluppo, Massimo Ammaniti, ha visto il Pinocchio di Matteo Garrone: come spiega a Stefania Ulivi, oggi sono i padri a dire le bugie.
A proposito di film: Teresa Ciabatti dialoga a Londra con l’attore Jude Law, già interprete della serie tv diretta da Sorrentino The Young Pope e oggi nel cast della nuova The New Pope, sempre di Sorrentino; della serie che debutterà su Sky il 10 gennaio scrive Cecilia Bressanelli; due pagine ospitano il portfolio di scatti realizzati sul set dall’attore Javier Cámara.
Anniversari
Nel 2020 si celebrano anche i 60 anni dalla morte di Camus e i 100 dalla nascita di Asimov