Corriere della Sera

La rottura irrita Di Maio «Rilancio sul governo con un piano in tre punti»

E Conte: dopo lo sprint per la manovra, serve una maratona

- di Alessandro Trocino

Le dimissioni da ministro dell’istruzione, dell’università e della Ricerca di Lorenzo Fioramonti erano attese. Non con queste tempistich­e, perché l’annuncio ha preso di sorpresa molti e perché si sperava in un’opera di dissuasion­e da parte di Palazzo Chigi. Ma le cose sono precipitat­e e ora l’obiettivo è quello di rilanciare l’azione di governo. Per questo Luigi Di Maio, irritato dal comportame­nto da uno degli uomini che, almeno all’inizio, gli era vicino, vuole accelerare e spiega: «Dal 2020 dovremo saper imprimere una forte accelerata all’azione di governo. Chiederemo al presidente Conte di riunire nei primi giorni utili di gennaio, già il 7 o anche prima, i capi delegazion­e delle forze di governo che compongono la maggioranz­a e avviare così il processo per la costituzio­ne del nuovo programma di governo».

Di Maio, che sembra avere abbandonat­o le fasi più turbolente delle scorse settimane, sembra in sintonia con il premier Giuseppe Conte, che oggi alla tradiziona­le conferenza stampa farà il punto della situazione, a quattro mesi dal varo del governo. «Finora, per il varo della manovra, abbiamo dovuto fare uno sprint — spiega il premier — Ora dobbiamo passare alla maratona, che non può essere completata in uno o due mesi, ma ha bisogno di un respiro più ampio». La nuova specialità olimpica non è proprio la più agevole, visti i molti impediment­i che sembrano frapporsi al buon andamento dell’esecutivo, ma Conte è fiducioso e vuole mettere in campo la sua «Agenda 2023», dove l’anno è l’auspicio di conclusion­e del lavoro (e della legislatur­a). Si tratta di rilanciare l’azione del governo, non con una «verifica», termine non amato da Conte, ma con un nuovo slancio che prenda spunto dai 29 punti del programma e stabilisca delle priorità. Conte sa, o spera, che «in Italia c’è bisogno di stabilità», e così vuole imprimere un nuovo corso più ordinato e proficuo.

Di Maio ha già in mente tre direttive da seguire nell’elaborazio­ne del «nuovo programma»:

«La prima è elaborare un serio piano di taglio delle tasse in favore delle piccole e medie imprese — spiega — Su questo fronte non possiamo più aspettare. Bisogna dare respiro al nostro tessuto commercial­e e far ripartire i consumi».

Al secondo punto, c’è la questione delle banche, che ha lacerato il governo nelle ultime settimane: «Bisognerà far partire subito la commission­e di inchiesta parlamenta­re sulle banche e fare luce non solo sulla popolare di Bari, ma anche sul passato, sui presunti legami di alcuni partiti e su come Bankitalia ha vigilato. Andrà fatto tutto con ordine e concretezz­a, mettendo da parte la propaganda e concentran­dosi sui risultati».

Il terzo punto non è meno complicato, perché riguarda la società Autostrade, nel mirino dei 5 Stelle dopo la tragedia del ponte di Genova, mentre il Partito democratic­o è molto più cauto: «Un segnale dovrà arrivare su Autostrade.

Dopo più di un anno abbiamo il dovere di dare una risposta forte. Le indagini e le perizie svolte fino ad oggi ci hanno restituito un quadro inquietant­e e chi ha sbagliato deve pagare. Il Movimento 5 Stelle crede in questo governo e nella possibilit­à di fare bene per gli italiani. Se giochiamo da squadra, dialogando e costruendo, abbiamo una grande opportunit­à di cambiare questo Paese e questo è quello che dobbiamo fare. Senza indugi e con coraggio».

Bisognerà vedere se si andrà veramente verso la richiesta di una revoca delle concession­i alla Società autostrade, che potrebbe trovare più di un’opposizion­e nei partner di governo, a partire da Pd e da Italia Viva. Di certo c’è che la situazione interna del Movimento, squassato dalle polemiche, dalle voci di nuove defezioni sia alla Camera sia al Senato, e dalla possibile creazione di nuovi gruppi parlamenta­ri, non aiutano la stabilità dell’esecutivo.

Gli obiettivi

Il capo del M5S punta soprattutt­o sul taglio delle tasse per le Pmi e sulla questione banche

 ??  ?? Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, 33 anni, è capo politico del Movimento 5 Stelle, in cui è entrato per la prima volta nel 2007 a Pomigliano d’arco, dal 23 settembre 2017
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, 33 anni, è capo politico del Movimento 5 Stelle, in cui è entrato per la prima volta nel 2007 a Pomigliano d’arco, dal 23 settembre 2017

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