La neopreside (e sindacalista) fedele a Di Maio: «Grande compito sono commossa»
Dicastero «diviso» dopo Fioramonti Gli incarichi al presidente dei rettori e all’ex sottosegretaria dei 5 Stelle
«Emozionata e commossa». Anche se il suo nome è stato fin da subito il più accreditato a succedere a Lorenzo Fioramonti in viale Trastevere, Lucia Azzolina non nasconde la sorpresa e soprattutto la gioia per essere diventata il nuovo ministro della Scuola del Conte bis. «Per me un grande onore» scrive su Facebook la ormai ex sottosegretaria del ministro dimissionario dopo appena 4 mesi. Siciliana di Siracusa ma piemontese di adozione, classe ’82, due lauree (Filosofia e Giurisprudenza), insegnante di ruolo di Storia e filosofia, ex insegnante di sostegno, ex sindacalista e dallo scorso agosto neopreside (ha appena vinto il concorso).
Ma soprattutto parlamentare alla sua prima legislatura e grillina convinta e molto fedele al capo Luigi Di Maio, che subito ringrazia «per avermi sostenuto». Ringrazia il premier Giuseppe Conte «per la fiducia» e «tutti i colleghi parlamentari del Movimento Cinque Stelle» e rivolge «un pensiero deferente al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, garante della Costituzione e dell’unità nazionale».
«Mi aspetta un compito grande» scrive e ripete a chi le sta intorno, «non vedo l’ora di cominciare». Ma in realtà lei al ministero dell’istruzione ha cominciato già da un pezzo il suo cammino verso la poltrona più importante. Appena nominata sottosegretaria lo scorso settembre, non perde tempo e si butta a capofitto sul nuovo decreto scuola che, approvato dopo appena 4 mesi (proprio ieri la pubblicazione in Gazzetta ufficiale), assume 48 mila tra docenti precari e nuovi. Non perde una riunione e il suo attivismo le procura anche non pochi fastidi, tra cui insulti e perfino minacce di morte da parte di gruppi di precari rimasti fuori dalla sanatoria. E lei è in aula alla Camera il 3 dicembre mentre si vota e approva il Decreto scuola. Il ministro titolare dell’istruzione no. Al Miur per la sua squadra ha scelto esperti e tecnici del ministero. «Furba e scaltra, ma intelligente e preparata» la descrive chi la conosce e però la teme anche un po’.
Perché questa neopreside ora alla guida di uno dei ministeri più ostici e spesso più criticati, rischia di diventare una figura difficile da gestire, soprattutto da parte degli alleati di governo, che infatti dopo i complimenti di rito, si precipitano a ricordarle che «esiste una maggioranza che non è disposta a stare a guardare» e chiedono «tavoli di lavoro dove discutere di scuola per migliorarla insieme» (Gabriele Toccafondi, Italia Viva) . E pure dal Pd, l’ex ministra dell’istruzione Valeria Fedeli le augura «buon lavoro» sottolineando come «al fianco di Anna Ascani potrà offrire un contributo importante per rafforzare la centralità della scuola». Ecco, la convivenza con la deputata pd, che doveva diventare ministra dell’istruzione e poi invece è stata nominata vice di Fioramonti, potrebbe risultare difficile. Così come potrebbe pesare quel concorso da dirigente scolastico vinto da parlamentare, che ha provocato polemiche. I sindacati le danno «fiducia» , gli studenti le chiedono il doppio dei finanziamenti («ora i ministeri sono due»). Per ora Azzolina pubblica la sua foto alle elementari con grembiule e cartella e promette: «Metterò tutto il mio impegno».