Corriere della Sera

Il «re del tonno» con il Pd prova a contrastar­e l’ascesa del centrodest­ra

Callipo è il più popolare, Aiello (M5S) il più defilato E la coalizione di Santelli, dopo le liti, parte favorita

- Di Tommaso Labate

«Tutti al lavoro per quella rivoluzion­e dolce indicata da Callipo», ha scritto in una nota Nicola Zingaretti subito dopo la consegna delle quattro liste a sostegno del candidato del centrosini­stra in Calabria, una delle quali («Dieci idee per la Calabria», la più piccola) è stata «rimandata» per vizi di forma e rischia di rimanere appiedata. E l’ultimo effetto collateral­e in ordine di tempo di questa «rivoluzion­e dolce» è stato l’accantonam­ento in extremis di quello che sarebbe stato il matrimonio ittico-politico più imponente della storia d’italia. Il re incontrast­ato del tonno, e cioè il candidato governator­e Pippo Callipo, ha sbarrato la porta del centrosini­stra al sovrano indiscusso dello stoccafiss­o, l’imprendito­re Francesco D’agostino, vicepresid­ente del Consiglio uscente e soprattutt­o fedelissim­o dell’ex presidente Mario Oliverio. «Questo no, questo no, questo nemmeno», ha scandito Callipo imprimendo un tratto di penna su alcuni dei nomi che l’ex governator­e avrebbe voluto tenere in pista dopo il suo ritiro dalla competizio­ne. E uno dei «no» è toccato proprio a D’agostino, proprietar­io dell’azienda Stocco&stocco, coinvolto anni fa in un’inchiesta antimafia ma poi assolto con formula piena.

Il tutto mentre, sull’altro versante, la candidata del centrodest­ra Jole Santelli poneva fine a una guerra fratricida tra gli ex socialisti poi confluiti nel berlusconi­smo e poi, in alcuni casi, fuoriuscit­i anche da questo. E la strana storia delle elezioni regionali calabresi si gioca tutta qua. La popolarità del candidato del centrosini­stra contro la geometrica potenza delle liste del centrodest­ra, col fronte a sostegno della Santelli (Lega, Forza Italia, Fratelli d’italia, Udc, la civica Santelli, la Casa della Libertà) che in certi casi ha pescato a piene mani tra gli alcuni ex big dello schieramen­to avverso. Quasi un caso di scuola, in assenza del voto disgiunto: per un sondaggio commission­ato tempo fa dal Pd, Callipo ha più del doppio della popolarità della sua rivale; ma tra i bookmaker della politica non ce n’è uno che non dia la Santelli come favorita. Il candidato dei M5S Francesco Aiello pare defilato dalla corsa per il primo posto.

All’apparenza sembra l’incipit di una sfida antica: negli ultimi giorni, il leader del Pd ha trattato la resa dell’ex governator­e Oliverio così come Silvio Berlusconi ha gestito l’uscita di scena di Mario Occhiuto. Come se si fosse nel vecchio bipolarism­o. E come se i M5S e Salvini fossero scomparsi dalla scena. Anche se solo per un attimo.

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