Siracusa, il 18enne era insieme ad altri due calciatori. Il dolore dei tifosi: «Abbiamo il cuore a pezzi»
La vicenda
● A Pachino (Siracusa), una Fiat 500 con a bordo tre ragazzi è finita fuori strada schiantandosi contro un muretto
● Nell’incidente ha perso la vita Nino Malandrino, 19 anni, portiere del Rosolini, squadra di calcio che milita nell’eccellenza. Feriti gli altri due, F. C. di 20 anni e M. S. di 23, entrambi calciatori, ricoverati in prognosi riservata ad Avola
● Secondo i carabinieri della stazione di Pachino la Fiat 500 con a bordo i tre ragazzi ha sbandato per poi impattare più volte il muretto. Il conducente ha perso il controllo per motivi in corso di accertamento
Solo tre mesi fa Antonio Malandrino, «Nino» per tutti, era diventato maggiorenne. Pochi giorni dopo, parando due rigori, aveva garantito un passaggio di turno al cardiopalma in Coppa Italia alla sua squadra, il Rosolini, che milita in Eccellenza.
La notte tra venerdì e sabato la sua breve vita è finita in un terribile incidente sulla strada provinciale tra Pachino e Rosolini, in provincia di Siracusa. L’auto su cui viaggiava con altri due giovani calciatori, una Fiat 500, si è schiantata contro un muretto laterale in cemento e si è ribaltata.
Nino è morto, gli altri due ragazzi, di 20 e 23 anni, sono ricoverati in prognosi riservata all’ospedale «Di Maria» di Avola. Sul ventenne che era alla guida sono stati eseguiti come di rito gli esami alcolemici, i cui esiti si conosceranno nei prossimi giorni.
Rosolini è sotto choc per la morte del diciottenne portiere della squadra granata. Nino il pararigori era il beniamino dei tifosi. Nello scorso campionato la squadra aveva conquistato la salvezza all’ultimo soffio, nel match decisivo dei play out contro il Terme Vigliatore, vincendo in trasferta, in nove. Nino Malandrino quel 29 aprile era stato l’eroe
In campo Antonio Malandrino, «Nino» per tutti, diventato maggiorenne da poco, era portiere nella squadra di calcio siciliana «Rosolini» del giorno, parando un rigore sullo zero a zero.
I tifosi granata di Rosolini lo chiamavano «portierone». E ieri sui social lo salutavano così, increduli e commossi, «con il cuore in pezzi», come si legge nella pagina ufficiale della squadra che ha pubblicato la foto dei suoi guanti.
Diversi i messaggi di cordoglio di altre società sportive siciliane, soprattutto dilettantistiche, su Facebook. Dove, sul profilo del ragazzo, l’ultimo post è quello con una fotografia che lo ritrae insieme con i suoi compagni applauditi dai tifosi: «È un amore infinito per questa maglia!», aveva scritto a commento il giovanissimo portiere.
Il diciottenne aveva trascorso una serata fuori con i due amici. Da Rosolini stavano viaggiando verso Pachino, quando alle tre di notte il conducente ha perso il controllo e l’auto ha impattato contro il muro in contrada Luparello. Nino, che viaggiava seduto dietro, ha avuto la peggio. Indagano i carabinieri di Noto e Pachino per ricostruire le cause dell’incidente.
L’asfalto viscido, si apprende dagli inquirenti, potrebbe aver giocato un ruolo. In quel tratto il limite è di 50 chilometri orari, i rilievi stabiliranno se l’auto viaggiava a una velocità superiore. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Siracusa, non è stata disposta l’autopsia e la salma del ragazzo è stata consegnata alla famiglia.
Si tratta dell’ennesimo incidente mortale delle ultime settimane sulle strade siciliane. Tre giorni fa a Ragusa è morto un ragazzo di 22 anni. Meno di una settimana fa, sempre in provincia di Siracusa, era rimasta uccisa una consigliera comunale di Augusta, trentanovenne, Irene Sauro, nello scontro tra un’auto e un camion sulla Siracusacatania.
E in quella stessa settimana sulle strade siciliane avevano perso la vita altre otto persone.
Eccellenza
Antonio giocava tra i dilettanti del Rosolino, tutti lo chiamavano il «pararigori»