Nell’America dei paradossi Trump può vincere ancora
L’America è diventata la nazione dei paradossi: ricca, potente, tecnologica, ma anche con le grandi metropoli affollate di senzatetto, con decine di milioni di cittadini privi di cure mediche e con l’aspettativa di vita che, anziché crescere come avviene negli altri Paesi avanzati, da tre anni cala. Non sorprenda, quindi, una previsione che contiene un altro paradosso: Trump riconfermato presidente a novembre del 2020 dagli americani che in maggioranza lo detestano. I sondaggi nazionali attuali dicono tutt’altro; ma negli Usa hanno scarso valore e tra i democratici non è ancora emerso un candidato forte, in grado di conquistare tutta la galassia progressista. Nel sistema elettorale americano, poi, per motivi storici e modifiche legislative locali relativamente recenti, i voti delle zone rurali pesano più di quelli delle città, quelli degli Stati meno popolati contano di più rispetto agli Stati maggiormente abitati come California e New York, mentre i votanti vengono «scremati» attraverso sistemi di registrazione abbastanza impegnativi e tenendo lontano dalle urne chi ha avuto problemi con la giustizia. Per come è polarizzata oggi l’america, Trump può essere riconfermato anche se i democratici prendono più del 50% (come già nel 2016). Più facile che i repubblicani perdano il Senato, oltre alla Camera, già a maggioranza democratica. Paese comunque diviso.