Corriere della Sera

Il nuovo Papa di Sorrentino, in una tv sempre più «streaming»

- Di Aldo Grasso

La tv è un flusso continuo di generi diversi e spesso l’eccezional­ità deriva dalla casualità, dall’imprevedib­ile: difficile fare pronostici. Anche perché stanno cambiando le modalità di visione: la tv che si vede via internet (streaming) sta creando un consumo personaliz­zato che negli anni tenderà ad aumentare fino a soppiantar­e quello lineare, il quale resterà forte solo sui grandi appuntamen­ti, dal Festival di Sanremo alle Olimpiadi, dal racconto delle grandi disgrazie agli eventi mediali in diretta. Un prodotto che sicurament­e farà parlare molto di sé sarà The New Pope, la seconda stagione della serie scritta e diretta da Paolo Sorrentino. I nuovi episodi, che andranno in onda su Sky, riprendera­nno la storia già raccontata in The Young Pope, con il papa Pio XIII interpreta­to da Jude Law in coma e il cardinal Voiello (Silvio Orlando) che indirà un nuovo conclave per designare il suo successore. La scelta ricadrà su Sir John Brannox, un aristocrat­ico inglese di indubbio fascino che salirà sul soglio pontificio con il nome di Giovanni Paolo III e che avrà il volto di John Malkovich. Il nuovo Pontefice è un uomo istruito, raffinato, nobile e vanitoso e — come lui stesso dice nel trailer — «indolente e presuntuos­o». Ma intanto, dalle immagini che circolano, si assiste al beffardo e improvviso risveglio dal coma di Belardo, Pio XIII. Perché la serie farà molto parlare di sé? Perché ci sono due pontefici ed è inevitabil­e che, accanto agli snodi narrativi, si sollevino anche alcune questioni teologiche. I due si sfideranno negli antri vaticani e nei labirinti delle dottrine, senza esclusione di colpi.

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